“Con questa legge” ha detto Castiglione “si inizia a restituire la giusta dignità ad uno spaccato importante della nostra economia, per arrivare, quanto prima, ad un Testo unico della cooperazione in Abruzzo. E’ una legge di riforma che si aggiunge alle altre già varate e portate a termine da questo assessorato e cioè la legge sui Confidi, quella sull’Artigianato, quella sulla regolamentazione delle filiere regionali e quelle sulle Acque minerali e sui Consorzi industriali. Un lavoro che sarà poi completato dalla Legge Quadro sulle attività produttive, meglio nota come legge sull’Industria”. L’assessore ha messo poi in risalto come questa legge rappresenti una buona opportunità per la cooperazione abruzzese in un momento difficile per tutti. “Lo strumento legislativo approvato è anche un modo per cercare di contrastare il momento difficile, anche le imprese cooperative sono infatti, aggredite dalla crisi economica, soffrono le limitazioni del credito e devono fare i conti con il mercato; si dà loro la possibilità di utilizzare meglio gli strumenti e le opportunità proprie del mondo che produce e offre servizi, visto che, per ora, la legge si rivolge al solo mondo cooperativo dell’Industria, Artigianato e Commercio. Questa legge permetterà di far agganciare il mondo cooperativo alle risorse tipiche del mondo imprenditoriale puro quali FAS, Abruzzo 2015, Reti d’Impresa, F.R.I. e Poli d’innovazione, dove, peraltro, esisteva già il polo ‘Irene’, formato da molte cooperative che operano nel cosiddetto Terzo settore. Come Regione Abruzzo, inoltre, abbiamo voluto cogliere l’opportunità offerta dall’Anno internazionale della cooperazione, per evidenziare il contributo delle cooperative alla crescita della nostra regione e, nello stesso tempo, il valore dell’unità tra le Centrali cooperative come strumento di una più efficace interlocuzione. La legge prevede inoltre una particolare attenzione alle funzione sociale ed economica delle Centrali cooperative e detta degli elementi guida per concedere incentivi alle imprese cooperative con un occhio attento a chi investe in ricerca e innovazione. Tra le previsioni della legge c’è anche la formazione di una Consulta regionale per lo sviluppo della cooperazione, che potrà coinvolgere anche altri settori quali pesca, agricoltura, sociale e che di volta in volta formulerà le dovute osservazioni, proposte, valutazioni e verifica delle politiche regionali per la cooperazione, potrà inoltre esprimere pareri sulle leggi che riguardano la materia della cooperazione. Trattandosi di una legge quadro, per il momento non sono state stabilite coperture economiche, ma nella rimodulazione del Fondo unico, che sarà fatta di qui a meno di un mese, le prime provvidenze saranno destinate alla cooperazione con un primo stanziamento superiore ai 500mila euro”.