“Feriti nell’orgoglio e nella dignità, chiediamo e auspichiamo che il nostro presidente Luciano D’Alfonso e gli assessori preposti Marinella Sclocco (per il sociale) e Silvio Paolucci (per il bilancio) abbiano almeno la sensibilità unanime di comprendere che non abbiamo bisogno di chiavi simboliche per restare immobili, ma di essere sostenuti liberamente attraverso una rapida variazione di bilancio”.
Una richiesta chiara che arriva dal responsabile del movimento Vita Indipendente Abruzzo, Manolo Pelusi, che, a nome anche di tutti i disabili abruzzesi, criticala scelta effettuata dalla Regione Abruzzo che nell’apposito capitolo di bilancio da destinare al sostegno dei cittadini con disabilità ha messo per l’annualità 2017 solo 200 mila euro.
“Ricordo che nel 2015”, spiega Pelusi, sottolineando come il progetto Vita indi pendente dia la possibilità a quanti ne possono usufruire di gestire la propria vita autonomamente, attraverso l’assunzione di uno o più assistenti scelti liberamente, “furono stanziati in bilancio 570,118,23 euro dove rientrarono nel progetto 41 persone. Nel 2016 invece furono stanziati più di 600mila euro dove sono rientrate 38 persone, meno del 2015 poiché la maggior parte degli ammessi al progetto aveva richiesto il budget massimo annuale. Ma ora siamo arrivati nello strapiombo, con la cifra del 2017 con la quale potranno rientrare 10 o poche più persone.”
Per Pelusi, dunque, i diritti dei disabili vengono ancora una volta negati da parte di una Regione “assente alle problematiche legate alla disabilità, elemosinando somme che non coincidono ne con le promesse che inizialmente ci avevano fatto e né con il minimo che ci avevano garantito”. Addirittura col passare degli anni, infatti, ci si ritrova ad una situazione peggiore di quella di partenza, con un progetto che anziché evolversi in divenire, lo ha fatto a ritroso. Basti ricordare la prima “promesso utopica” da parte della Regione che nel dicembre 2014 aveva assicurato per l’annualità 2015, attraverso una risoluzione urgente approvata sia dalla maggioranza che dall’opposizione, di un milione di euro. Con gli sforbiciamenti successivi che ne sono seguiti.
“Il movimento è aperto ad un confronto costruttivo e risolutivo”, conclude Pelusi, sottolineando come, i tagli al sociale abbiano “ tolto la dignità in ciò che molti di noi e le nostre famiglie avevano sperato: una vita più serena, più libera, più leggera”.