Pescara. “Che la Direzione Politiche agricole della Regione Abruzzo non stia passando uno dei suoi momenti migliori né eravamo pienamente consapevoli ma, adesso, constatare che il Presidente D’Alfonso abbia commissariato di fatto il suo assessore è proprio il colmo”.
Questo il commento del Presidente della commissione vigilanza e consigliere regionale Mauro Febbo che sottolinea come: “sia assurdo se non grottesco rilevare la persistente prevaricazione del Presidente sul suo assessore delegato alla Politiche agricole.
Oggi, addirittura, si prende contezza dell’ennesima missiva, dopo quelle precedenti sulla ristrutturazione e quella sui Gal, scritta e firmata sempre dal Presidente dove si invita calorosamente sia il Direttore sia l’assessore Pepe ad accogliere ‘con attenda considerazione’ le richieste e le ‘sollecitazioni’ della Coldiretti”.
“Infatti – spiega Febbo – solo qualche giorno fa avevo denunciato i ritardi del Psr ed oggi, come volevasi dimostrare, arrivano specifiche richieste da parte di D’Alfonso contenute all’interno di una lettera dove vengono illustrate alcune problematiche tecniche inerenti la pianificazione del Programma di Sviluppo Rurale come la ulteriore proroga al 30 maggio dei bandi strutturali ed investimenti (4.1 e 4.2), l’integrazione di ulteriori fondi al Pacchetto giovani ancora in istruttoria ad un anno circa della chiusura del suddetto bando e l’integrazione anche di altri fondi anche per le Misure investimenti “.
“Richieste che da tempo tutte le Organizzazioni Agricole avevano richiesto con atti ufficiali”. “Sono tutte richieste legittime – continua Febbo – visto che da tempo denuncio i ritardi del PSR e la lentezza della macchina regionale nel spendere i fondi europei, ma resto sempre più sconcertato nella modalità e nella procedura in cui vengono prese certe decisioni.
Innanzitutto non si è mai vista tanta prevaricazione ed ingerenza da parte di un Presidente sull’operato di un componente della Giunta e, ancora più grave, come sia possibile che una sola organizzazione possa decidere su modifiche così rilevanti come il Programma di Sviluppo Rurale”.
“Il mondo rurale sii confronta e decide nel Tavolo verde dove ci sono tutti i portatori di interesse e soprattutto dove le problematicità vengono sviscerate in tutte le sue angolature e ripercussioni.
Pertanto – conclude Febbo – non mi resta che constatare, ancora una volta, come oggi nella Regione Abruzzo prevalga solo tanta incertezza e tanta incapacità nel gestire sia le risorse economiche sia quelle professionali visto che giorno dopo giorno prendiamo solo atto dell’enorme ritardo che questo esecutivo regionale ha causato sia nella programmazione del PSR sia in quella del Por-Fears e FSE”.