Sanit%C3%A0+Abruzzo%2C+approvato+ingresso+Regione+in+fondazione+onlus
abruzzocityrumorsit
/apertura/abruzzo/427960-sanita-abruzzo-approvato-ingresso-regione-fondazione-onlus.html/amp/

Sanità Abruzzo, approvato ingresso Regione in fondazione onlus

L’Aquila. Il Consiglio regionale, nella seduta odierna, ha approvato a maggioranza il progetto di legge che prevede l’ingresso della Regione Abruzzo in seno alla Fondazione “O.N.L.U.S. Santa Rita Fondazione Italiana delle Malattie Oncologiche, delle malattie Gastroenteriche, delle Patologie Socio-Sanitarie e delle Malattie Rare ed Emergenti”.

A votare a favore la maggioranza di centrosinistra, le opposizioni di centrodestra e di Sinistra Italiana, contro il Movimento Cinque Stelle. Il consigliere grillino ha criticato il fatto che la Regione aderisce al buio in seno alla fondazione, “senza sapere nulla su dipendenti e bilanci, e senza una normativa che tutela gli ingressi della pubblica amministrazione nelle fondazioni”.

Il presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, ha difeso la scelta sottolineando che “opporsi significa non conoscere e ricondurre tutto alla battaglia politica”. “Non ho paura che la Regione entri in una fondazione che sostiene persone in difficoltà, ci sono state degenerazioni ma invito a controllare meglio non a decidere di non fare nulla – ha spiegato ancora D’Alfonso il quale ha invitato “a non circondare anche questa iniziativa di sospetti giudiziari”.

L’assessore regionale Donato Di Matteo ha spiegato che “giunge a compimento un iter molto lungo che riguarda una realtà fondata nel 2008 che si è segnalata per un’attività specifica nell’ambito dell’assistenza medica e sociale con un ruolo sussidiario teso a contrastare le lista d’attesa senza avere fondi da strutture pubbliche”.

“La fondazione ha interessi specifici e di servizio e di solidarietà, la regione non deve dare un euro – ha continuato Di Matteo che di professione fa il medico -. Io e il presidente D’Alfonso non abbiamo perenti nelle strutture regionali, non tutti sono certi di non aver fatto clientela familiare che e’ anche peggio del clientelismo”.