Striscioni%2C+adesivi+e+pupazzi+insanguinati+davanti+alle+sedi+di+Equitalia
abruzzocityrumorsit
/apertura/abruzzo/41735-striscioni-adesivi-e-pupazzi-insanguinati-davanti-alle-sedi-di-equitalia.html/amp/

Striscioni, adesivi e pupazzi insanguinati davanti alle sedi di Equitalia

Abruzzo. Nella notte fra il 5 e 6 gennaio, i militanti di Forza Nuova hanno affisso degli striscioni sugli ingressi delle agenzie Equitalia di Pescara, Chieti, Teramo e Lanciano recanti la seguente scritta “Buona Befana, figli di p….!” ed adesivi riportanti la dicitura “Pignoriamo Equitalia”.

In corrispondenza degli striscioni sono stati posizionati giocattoli sui quali è stato versato un colorante rosso simile al sangue, simboleggiante i suicidi e le chiusure di attività industriali e commerciali che hanno ridotto sul lastrico migliaia di famiglie italiane. Tragedie che hanno avuto inevitabili riflessi anche su vittime innocenti, sui bambini. Solo pochi mesi fa, precisamente giugno 2011, Forza Nuova effettuò un’azione regionale nei confronti di questo ente, accusandolo di istigazione al suicidio, sigillandone le entrate con nastro bianco e rosso. La situazione non era ancora esplosa in tutta la sua drammaticità ma il movimento già da allora mise in guardia il popolo italiano su ciò che sarebbe potuto accadere e che, in effetti, è avvenuto. “In italia, da alcune settimane assistiamo ad una incredibile impennata di attentati ed atti intimidatori contro le sedi di questo ente”, scrive in una nota Marco Forconi, “ Azioni certamente distanti anni luce dalle forme di protesta attuate quotidianamente da Forza Nuova ma che necessitano di una attenta ed approfondita analisi. Motivazioni da ricondurre anche nell’atteggiamento arrogante ed ipocrita della politica, soprattutto parlamentare, che non perde tempo a condannare gesti violenti ma se ne prende tanto, e pure troppo, per arginare l’onda Equitalia. Le evidenti criticità del circuito del credito bancario, gli aumenti di cessazione attività ed il negativo trend occupazionale non hanno intaccato l’ingordigia dell’ente di proprietà dell’Inps e dell’Agenzia delle Entrate.

 

Risulta quindi incontestabile il fatto che non sia più concepibile tenere in vita questo strumento, sputtanato sotto ogni punto di vista, e pertanto, si chiede la sua immediata chiusura ed il trasferimento di poteri nelle mani di amministrazioni locali. Ma, soprattutto, applicare una moratoria di un anno nei confronti di quei piccoli debitori che, nel frattempo, hanno perso il proprio posto di lavoro o chiuso la propria azienda e che non riuscirebbero a risolvere le proprie pendenze tributarie se non entrando nel criminale turbine dello strozzinaggio, bancario e non”.