Roma. Si è conclusa alle ore 13.00 la Tavola Rotonda sul caso Pellegrini organizzata dal Comitato Radicale per la Giustizia Piero Calamandrei con gli interventi, moderati da Aldo Pazzaglia, del legale di Fabrizio Pellegrini, Vincenzo Di Nanna e dell’onorevole Rita Bernardini.
Al termine della sua relazione la Bernardini, con una nuova azione di disobbedienza civile, ha piantato semi di marijuana in diretta: “E’ destinata a Fabrizio a meno che la ASL non gli prescriva la dose necessaria”, ha sottolineato.
L’avvocato Di Nanna, che ha descritto gli aspetti giuridici della vicenda, ha commentato: “Ciò che più sorprende è l’odissea sanitaria subita sia prima che dopo la carcerazione; è stato negato il diritto alla salute”. Rita Bernardini ha sottolineato le contraddizioni del proibizionismo: “Perché lo Stato vuole diventare finanziatore della criminalità organizzata, che grazie ai profitti è in grado di corrompere le stesse istituzioni?”.
Bernardini e Di Nanna hanno inoltre lanciato un appello per Fabrizio Pellegrini, il quale entro il 4 aprile dovrà trovare una nuova sistemazione per poter proseguire la misura di detenzione domiciliare, in virtù della scadenza dell’ospitalità attuale a Cremalcore, o dovrà tornare in carcere. “Avrebbe bisogno di un luogo per proseguire l’espiazione della pena che gli consenta un’attività socialmente utile”, ha spiegato l’avvocato: “Gli si chiuderanno presto le porte di Cremalcore e verrà meno anche quella ospitalità”.