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La promozione turistica abruzzese riparte dalla cultura del mare

La Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Pesca, Mauro Febbo, ha approvato il disegno di legge su “Nuove disposizioni in materia di Pescaturismo e di Ittiturismo“.

“Attraverso questo provvedimento” spiega l’assessore “la Regione Abruzzo recepisce le disposizioni comunitarie e nazionali, disciplina e promuove la pescaturismo e l’ittiturismo, intese come attività connesse all’esercizio professionale della pesca marittima. Il fine di questo innovativo strumento per la nostra Regione è quello di creare fonti complementari di reddito per tutti gli operatori del settore e di rendere i pescatori stessi veicolo e strumento di tutela e diffusione del patrimonio culturale nonché delle tradizioni e degli usi legati al nostro mare”.

Per pescaturismo si intendono le attività, connesse a quella di pesca, consistenti nell’imbarco sulle navi da pesca, di persone non appartenenti all’equipaggio, per importanti finalità turistico-ricreative e di divulgazione della millenaria cultura del mare che oggi rappresenta un innovativo strumento di incentivazione del turismo abruzzese al pari dell’ittiturismo. Questa modalità prevede, infatti, una serie di attività che utilizzano l’abitazione propria dell’imprenditore ittico, o altre strutture, a fini di ospitalità, di erogazione di servizi informativi, didattico-culturali, ricreativi, ludico-sportivi, mirati ad accrescere le opportunità di una piena fruizione, e in molti casi di riscoperta, degli ecosistemi acquatici e delle risorse della pesca.

Attraverso questi provvedimenti, la Regione si sta impegnando per contribuire alla creazione di nuove prospettive di sviluppo non solo per l’economia regionale ma per tutto il settore anche attraverso la valorizzazione degli aspetti socio-culturali delle comunità di pescatori, che restano i primi custodi delle coste abruzzesi. Inoltre, gli operatori potranno accedere a strumenti di incentivazione già previsti da norme nazionali o regionali e da Programmi operativi cofinanziati dai fondi europei. Tutte le attività previste affiancano l’esercizio professionale della pesca o dell’acquacoltura che deve mantenere un peso prevalente nell’impegno lavorativo dell’imprenditore ittico.

“Il passo successivo” spiega Febbo “sarà quello di varare un nuovo Regolamento di attuazione che disciplinerà in modo definitivo e complementare il settore. In questo modo, saranno forniti i necessari approfondimenti di tipo tecnico, organizzativo e procedurale. Quello relativo a pescaturimo e ittiturismo non è certo un intervento isolato ma è parte integrante di un’ampia progettualità che stiamo portando avanti in questi anni. La normativa, infatti, si colloca all’interno di una programmazione che prevede una serie di misure specifiche per tutto il settore come l’istituzione dei Gruppi di Azione costiera”.