Pescara. “Forza Italia oggi ha scelto di stare con quell’Abruzzo intero che è sceso in piazza a Roma per manifestare contro un Governo-patrigno, per chiedere rispetto, attenzione, dignità e risorse per fronteggiare quell’emergenza immane che oggi sindaci e amministratori locali stanno affrontando da soli.
E la nostra presenza massiccia ha dato forza alle richieste chiare portate al tavolo del Governo, ovvero la revisione del decreto sisma, per includere aiuti anche a quelle località oggi follemente escluse e lasciate fuori dagli aiuti; l’allargamento della Zona Franca; la proroga delle scadenze fiscali e contributive; gli aiuti per le aziende agricole devastate dalla terribile congiuntura tra emergenza maltempo e terremoto; infine per garantire scuole e ospedali sicuri, strade transitabili, dando vita a una gigantesca ondata di cantieri attraverso l’anticipazione dell’erogazione dei fondi del Masterplan.
Oggi è stata solo la prima giornata di protesta, se da Roma non ci saranno risposte, torneremo tutti i giorni”. Lo ha detto il Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri che oggi ha preso parte alla manifestazione di protesta dell’Abruzzo a Roma, affiancato dai consiglieri del Gruppo Forze di Libertà, Provincia di Pescara, Vincenzo D’Incecco, Lorenzo Silli e Antonio Zaffiri, quest’ultimo anche sindaco di Collecorvino, e con i sindaci di Moscufo Alberico Ambrosini, Civitella Casanova Marco D’Andrea, Elice Gianfranco De Massis, e Catignano Enrico Valentini.
“L’Abruzzo è stanco delle false promesse di Roma e di un Governatore regionale che oggi non si è neanche degnato di sostenere la disperata protesta dei suoi sindaci, definiti protagonisti di una ‘carnevalata’ dal Presidente D’Alfonso – ha ricordato il Capogruppo Sospiri -.
Forza Italia invece crede e sostiene il grido di aiuto di centinaia di amministratori locali abbandonati alle loro scarse risorse nel momento più buio dell’emergenza neve-maltempo-sisma-frane, culminata in quello che è destinato a diventare il paese simbolo di una regione intera, Farindola, con la tragedia dell’Hotel Rigopiano.
Oggi è scattata la reazione di sindaci che non hanno alcuna intenzione di abbassare la testa in attesa che da Roma arrivi qualche elemosina, spacciata dal Governatore come una ‘manna’. Con gli spiccioli non si risollevano paesi interi, con gli spiccioli non si ricostruiscono migliaia di chilometri di strade, né si garantiscono scuole sicure ai nostri figli.
L’Abruzzo ha bisogno di certezze e di appoggio incondizionato: i sindaci della provincia di Pescara hanno presentato le proprie richieste chiare, attraverso quel documento portato in Consiglio provinciale dal gruppo Forze di Libertà, ovvero la mobilitazione del Governo affinchè conceda alla Regione Abruzzo lo stanziamento dei fondi del Masterplan in 3 annualità, anziché le 10 previste; la riprogrammazione di quei fondi da parte della Regione Abruzzo in favore degli Enti locali che devono avere risorse per contrastare il dissesto idrogeologico, alluvionale e valanghifero;
la messa in sicurezza sismica di tutto il patrimonio pubblico della Provincia di Pescara, a iniziare da strutture sanitarie e scuole, richiedendo i Musp; il sostegno concreto agli enti locali per la manutenzione straordinaria delle strade distrutte dal maltempo; e poi la sospensione, da parte di Governo e Regione, del folle declassamento degli ospedali di Penne e Popoli, strategici in aree a forte criticità; il posticipo delle scadenze fiscali, contributive e bancarie nelle aree colpite dall’emergenza maltempo e dal sisma;
lo stanziamento di corposi interventi di sostegno delle aziende agricole danneggiate; risarcimenti e investimenti da parte di Enel, dopo i black out drammatici registrati durante l’emergenza maltempo; la revisione del decreto sisma per includere anche quei territori oggi vergognosamente esclusi, e allargando la zona franca Ovviamente non ci accontenteremo di ricevere blande e simboliche pacche sulle spalle dei nostri sindaci da parte dei parlamentari e dei rappresentanti del Governo – ha aggiunto il Capogruppo Sospiri -.
Vogliamo vedere atti, carte, documenti e garanzie, in caso contrario siamo pronti a tornare a Roma ogni giorno, avviando lo sciopero a oltranza dei nostri Comuni”.