Chieti. “Sul destino del Consorzio per lo sviluppo industriale dell’Area Chieti e Pescara, in liquidazione, la Regione Abruzzo continua a portare avanti una strategia fatta di misteri e soprattutto atti senza logica e criterio invece di intervenire in maniera concreta per risolvere i problemi politici di una maggioranza che non c’è più a livello regionale e in altri enti locali. Nel caso specifico poi ci si è distinti solo per aver messo mano per ben 5 volte, in trenta mesi, al Collegio dei liquidatori”.
E’ quanto dichiarano il Presidente della Commissione di Vigilanza, Mauro Febbo e il Capogruppo di Forza Italia, Lorenzo Sospiri che spiegano come “continuano a cadere nel vuoto le convocazioni al Dott. Tommaso Di Rino (Direttore Dipartimento Sviluppo Economico, Politiche del Lavoro, dell’Istruzione, della Ricerca e dell’Università) al quale vorremmo chiedere lumi sulla Delibera di Giunta n. 945 del 30 dicembre 2016 (attenzione alla data) che ha disposto il rinnovo del Collegio liquidatori.
Una delibera – rimarcano Febbo e Sospiri – “illegittima” perché nomina 2 membri anziché 3 come previsto dalle disposizioni normative e statutarie. Ma il dirigente della Regione, convocato per ben due volte, ha comunicato altrettante volte di essere impossibilitato a partecipare sia alla seduta della Commissione di Vigilanza dell’8 febbraio sia a quella in programma il prossimo del 22 febbraio. Un comportamento assolutamente inconcepibile e inammissibile che si discosta totalmente da quel principio di trasparenza che il Presidente ha sempre posto, solo a chiacchiere, al primo posto della sua azione politica. Purtroppo in quasi 3 anni si è smentito ripetutamente. Nel frattempo, come purtroppo spesso accade, dopo l’intervento della Commissione di Vigilanza, la Giunta Regionale ha approvato un nuovo provvedimento (Delibera n. 63 del 13 febbraio 2017, ma pubblicato solo oggi, con il quale il Collegio dei Liquidatori è stato portato, come prescrivono le norme, a 3 membri. Ma ciò che grida vendetta è apprendere della nomina di Gianni Teodoro, politico di lungo corso (a volte a destra a volte a sinistra) e padre di Veronica ex Assessore dell’amministrazione comunale di Pescara.
Un incarico che parrebbe esclusivamente di natura politica nel tentativo di fornire un assist utile al Sindaco Alessandrini, impegnato a mantenere gli equilibri in Comune impegnato nella chiusura del Bilancio. Teodoro che tra l’altro è in buona compagnia poiché oltre a Nicola D’Ippolito nel Collegio dei liquidatori figura anche Camillo D’Angelo, ex sindaco del Comune di Pescara con Luciano D’Alfonso Sindaco.
La cosa più sconcertante è questo modo di gestire il Consorzio Industriale utile solo per dare incarichi ad amici e compagni di partito mentre non si affrontano i problemi seri. Ci sono decine e decine di famiglie che attendono da quasi 40 anni di veder risolta la situazione del mancato pagamento degli espropri attuati in occasione della costruzione dell’Asse attrezzato e le poche aziende rimaste aperte lamentano la gestione dei servizi a cominciare dallo scandaloso stato di usura del manto stradale di Via Piaggio.
Sul capitolo nomine il quadro è ancora più agghiacciante se si scorre la lista dei provvedimenti, ben 5 fino a oggi, con i quali si è provveduto a individuare i componenti del Collegio liquidatori. La Giunta D’Alfonso è partita con grandi e roboanti ambizioni e nomi altisonanti con l’idea di fare grandi cose, ma solo a chiacchiere, per poi tornare alla gestione del solito “carrozzone”.
La prima delibera risale al 27/12/2014 quando furono nominati Gabriele Gravina, quale presidente e legale rappresentante, Tommaso Di Biase e Valerio Ruggeti; con la DGR. N. 418 del 29/05/2015, dopo le dimissioni di Gravina, si passò a Antonio Sutti (presidente e legale rappresentante), confermando Di Biase e Ruggieri.
Il 21/12/2015 viene approvata la DGR n.1074 che designa ancora Sutti, e i nuovi Nicola D’Ippolito (vice presidente) e Antonio Innaurato. Con la DGR n.945/2016 i membri del collegio diventano misteriosamente 2, D’Angelo e D’Ippolito, fino all’ultimo atto, che risale al 13 febbraio scorso, quando viene aggiunto, guarda caso, Teodoro.
Auspichiamo – concludono Febbo e Sospiri – di poter audire al più presto il Direttore Di Rino per fare luce su questa controversa vicenda. Per il resto solo sconcerto come al solito”.