PESCARA. Il Forum H2O annuncia nuovi esposti. Dopo quello sul disastro di Rigopiano, costato la vita a 29 persone, l’associazione abruzzese si prepara ad affrontare le questioni dell’emergenza maltempo e del blackout, “che hanno lasciato l’Abruzzo nel medioevo per una settimana”, e il caos politico-istituzionale, “che ha certificato il totale fallimento della macchina organizzativa, sia sul piano della prevenzione che su quello della gestione dell’emergenza”.
Secondo Renato Di Nicola e Augusto De Sanctis, gli esponenti del Forum H2o che hanno tenuto una conferenza stampa a Pescara, “non è possibile accettare che più di 400 mila persone siano lasciate al buio e senza riscaldamento per giorni”.
Nel mirino dell’associazione i vertici istituzionali, a partire dalla Regione e le aziende Enel e Terna. “La politica delle grandi opere propagandata con il Masterplan è fallita – dice De Sancits -. Non si possono spendere un milione di euro per far arrivare il cavo di Terna dal Montenegro, 190 milioni per realizzare la Fondovalle Sangro e tante altre risorse ad esempio destinate agli impianti sciistici, quando non stanno in piedi i pali della luce”.
Di Nicola punta il dito contro il presidente della Regione, Luciano D’Alfonso. “È assurdo gestire un’emergenza come quella che ha riguardato l’Abruzzo, chattando su Facebook dal proprio telefonino con i cittadini, con un metodo fuori da ogni protocollo codificato, a partire da quello della Protezione civile”.
De Sanctis annuncia l’invio di esposti alle procure di Pescara, Roma e Milano. “Vogliamo che siano accertate le
responsabilità delle aziende nel blackout e anche quelle dello Stato – afferma l’esponente del Forum H2o -. A Roma c’è il ministero dello Sviluppo economico, che sovrintende alla rete elettrica e a Milano c’è l’Authority per l’Energia, che proprio di recente ha premiato Terna con 19 milioni di euro”.