Lo dice il Wwf Italia che propone: “Si riveda il Masterplan per salvare la regione. L’Abruzzo non ha bisogno di grandi opere, ma di manutenzione e messa in sicurezza del territorio”.
“La classe politica abruzzese, che ha toccato con mano i disastri e i disagi che derivano da una cattiva gestione del suolo e che in queste convulse giornate ha da più parti denunciato i limiti di scelte ancorate a visioni ormai superate di uno ‘sviluppo’ che alla lunga porta solo danno, si faccia promotrice di una rivoluzione culturale e trovi il modo, stringendo un vero e proprio ‘Patto per l’Abruzzo’, per rivedere totalmente il ‘Masterplan’, eliminando le opere che violentano il territorio e utilizzando quei soldi per la rinaturalizzazione dei corsi d’acqua, il consolidamento antisismico degli edifici a rischio (a cominciare dalle scuole), il potenziamento del trasporto ferroviario, la valorizzazione di una offerta turistica diffusa e verde (l’unica che ha un futuro), la predisposizione di piani di emergenza con strutture e mezzi tenuti sempre in efficienza Una classe politica seria deve assumersi questo impegno. E se non è in grado di farlo, deve farsi da parte”.
“Il presidente D’Alfonso e la sua giunta con una simile scelta resterebbero nella storia di questa regione, non certo con le ennesime, inutili e dannose, colate di cemento in ogni angolo della regione” conclude il Wwf.