“Bisogna fare chiarezza una volta per tutte sulla questione relativa al Parco della Costa Teatina che fu già bocciato nel 2003 dalla Provincia di Chieti che io presiedevo e dalla Regione, e oggi è avversato da cinque degli otto Comuni interessati”.
L’assessore alle Politiche Agricole Mauro Febbo replica così, carte e documenti alla mano, alle critiche arrivate da alcuni consiglieri regionali di opposizione. “Oltre alla ferma contrarietà delle Amministrazioni comunali di Rocca San Giovanni, San Vito Chietino, Ortona, Casalbordino e Torino di Sangro” ha ricordato Febbo “c’è stato anche un referendum che in questo ultimo comune ha visto il 95 per cento dei cittadini dire con forza no al Parco. Le tre Amministrazioni, che a parole avevano detto di essere favorevoli (Vasto, San Salvo e Fossacesia), non hanno poi però prodotto alcun atto concreto di perimetrazione per ribadire la loro volontà”.
L’assessore Mauro Febbo ha poi ricostruito la storia del Parco della Costa Teatina, spiegando che “la Legge istitutiva del Parco nasce nel 2001. Due anni dopo Regione e Provincia di Chieti espressero la loro contrarietà, dicendo di voler ragionare così come ribadiamo ancora oggi su un progetto che prevedesse la messa in rete delle aree protette e zone sic, tramite la dismissione dell’ex tracciato ferroviario. Nel 2007 l’allora assessore all’Ambiente Franco Caramanico con una lettera del 6 settembre (Protocollo numero 691) rivolta a Regione Abruzzo, Provincia e agli 8 sindaci interessati, convocò un incontro dove all’ordine del giorno vi era sia la bozza del protocollo d’intesa che la proposta di perimetrazione. Ad oggi, nessuna delle otto amministrazioni ha proposto risposto con atti concreti alla richiesta dell’assessore Caramanico”.
E ha aggiunto: “l’anno scorso il Ministero dell’Ambiente ha notificato agli organi preposti la richiesta della perimetrazione, nell’ambito di un emendamento al Decreto Milleproroghe. La scadenza del prossimo 30 settembre potrebbe portare alla nomina di un commissario ad acta, ma è mia intenzione chiedere ai parlamentari abruzzesi del Pdl di abolire la norma del 2001, e reinserita nel Decreto Milleproroghe del 2010. E se poi dovesse arrivare il Commissario, questi dovrà tenere conto della volontà popolare. Ebbene chiarire che il Parco dovrà eventualmente essere istituito tramite un Dpr e due passaggi di legge fondamentali quali la Conferenza Unificata e l’Intesa Governo-Regione. Una cosa al momento impossibile, considerando la netta contrarietà di cinque comuni su otto”.
Come ribadito ancora dall’assessore, la volontà della Regione è quella di proseguire nella strada intrapresa della Costa dei Trabocchi. “Si tratta di un progetto che prevede di mettere in rete territori protetti e aree sic. La Regione e il presidente Chiodi hanno già dato il loro assenso, impegnando 16 milioni di euro di Fondi Fas, e sottoscrivendo l’impegno all’atto di acquisto dell’ex tracciato ferroviario per 7,5 milioni di euro. In futuro è poi previsto l’impegno di altri 14 milioni di euro”.