Una giornata in cui sono state ricordati gli ultimi 4 morti sul lavoro nella Regione.
Nel 2011 ci sono stati in Abruzzo 29 incidenti mortali con una percentuale superiore ad un terzo della media nazionale per morti con un’età inferiore ai 30 anni. “Pur di lavorare” si legge nella nota a firma dei due politici “i giovani abruzzesi non pretendono con determinazione il rispetto delle norme sulla sicurezza da parte dei datori di lavoro. La provincia di Teramo resta tra le più colpite in Abruzzo dimostrando così una forte incidenza di mortalità in base al numero degli occupati”.
“Le numerosi morti degli operai in questi ultimi giorni” dicono i consiglieri del Pd “ci impongono una seria riflessione sulla sicurezza nel mondo del lavoro. L’Italia ed in particolare l’Abruzzo hanno un triste primato per gli incidenti sul lavoro che va assolutamente combattuto ed affrontato dalle istituzioni politiche”.
Per D’Amico e Ruffini è necessario che la Regione Abruzzo si faccia carico di aprire un confronto ed un dibattito sulle morti bianche, interessando sia il Consiglio regionale che le Commissioni Consiliari competenti. “La forte riduzione del personale Asl addetto alla prevenzione e al controllo sui luoghi di lavoro è sicuramente uno dei fattori che determina un aumento degli incidenti mortali” aggiungono in merito. “La nostra Regione è carente di circa 2/3 del personale addetto alla sicurezza sui luoghi di lavoro. Per queste ragioni domani in V Commissione Sanità presenteremo una nostra proposta per evitare che nel 2011 in Abruzzo si debba ancora rischiare la vita per andare a lavorare. Auspichiamo che le nostre aziende sanitarie migliorino le politiche di gestione della sicurezza attraverso intese specifiche con gli imprenditori e l’Inail aumentando il numero dei controlli nei luoghi di lavoro”.
Inoltre i consiglieri del Pd si dicono d’accordo con il Capo dello Stato che più volte ha sollecitato alla politica di intervenire su questo problema. “Tra i rimedi necessari che indicheremo in V Commissione” concludono “ci sono un maggiore investimento sulle attività di prevenzione e controllo, l’introduzione di sanzioni adeguate alla gravità ed alle conseguenze dei comportamenti, la promozione di iniziative informative, formative e culturali che sviluppino nel medio-lungo periodo una maggiore attenzione alla prevenzione”.