Consiglio Regionale, mozione di sfiducia per il presidente Pagano

nazario_paganoNazario Pagano non svolge quel ruolo di garanzia affidatagli dallo statuto, dal regolamento e dal buon senso. Questa la motivazione alla base della mozione di sfiducia sottoscritta dai gruppi di opposizione in Consiglio Regionale. In oltre quarant’anni di vita regionale, è la seconda volta che si verifica una tale situazione ed entro la settimana prossima il Consiglio dovrà riunirsi per decidere se revocare o meno il presidente.

“Pagano consente alla maggioranza di violare sistematicamente le regole ed è inflessibile nell’applicarle con i consiglieri di minoranza” spiega il vice capogruppo IdV Cesare D’Alessandro. “Stufi di questo comportamento, nel Consiglio di ieri l’opposizione ha abbandonato i lavori dell’Aula e subito dopo ha deciso di sfiduciare Pagano, reo di aver permesso ad una legge fantasma, quella sui consorzi industriali, di approdare in Aula fuori dai tempi regolamentari senza consentire ai consiglieri di minoranza neppure una rapida lettura. Pagano si è superato quando, pur di affermare le sue ragioni, ha spostato di un’ora le lancette dell’orologio e come un novello Giosuè ha condotto i suoi alla vittoria. Ma è una vittoria di Pirro, perché la legge così come è stata confezionata porterà solo ulteriori problemi agli abruzzesi. Ma se di fronte alla gravità del momento economico, politico e sociale che stiamo vivendo siamo costretti ad occuparci delle stramberie di Pagano, vuol dire che la misura è colma!”

D’Alessandro attribuisce, dunque, le “colpe” di tale situazione alla “incapacità di Chiodi a governare i processi di cambiamento per il rilancio della nostra asfittica economia. Pagano più che un comprimario è una vittima delle circostanze: ha la sfortuna di presiedere il massimo organo legislativo regionale con un governatore e una giunta che non hanno tanta dimestichezza con le leggi, anzi qualcuno di loro è così allergico alle regole che non sfigurerebbe tra i personaggi della Filibusta”.

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