La decisione è arrivata al termine della riunione del organismo, presieduta in via straordinaria dal vicepresidente Giovanni Lolli. “Il grosso elemento innovativo della decisione del Cicas – ha spiegato Lolli – sta nel fatto che mettiamo a disposizione di lavoratori disoccupati o sospesi dall’attività, anche attraverso lo strumento della dote lavoro, risorse finanziarie in grado di favorire sbocchi occupazionali.
Il punto è che questa strategia viene perseguita nell’ambito di azioni di più ampio respiro che vanno dalla dote lavoro, che sarà uno dei prossimi interventi nell’ambito dell’Fse, fino alla sperimentazione dell’assegno di ricollocazione attuata dall’Anpal, su impulso della Regione Abruzzo. Al centro di questa azione c’è il lavoratore investito dalla crisi industriale e occupazionale al quale, insieme con le imprese che vogliono assumere, forniamo strumenti e risorse per ricollocarsi”. Il Cicas ha poi stabilito che le aziende che hanno sede nei comuni ricadenti nell’Area di crisi complessa Tronto-Vibrata possono presentare istanza di cassa integrazione in deroga per tutto il 2017, a condizione che la sospensione dei lavoratori inizi entro il 2016.
Per i lavoratori dell’Area di crisi complessa, ai quali è scaduta o è in scadenza entro il 30 dicembre 2016 la mobilità, è possibile beneficiare di un ulteriore periodo di mobilità in deroga. Il Cicas ha infine stabilito un nuovo intervento di cassa integrazione in deroga per un periodo massimo di 6 mesi per le imprese che hanno sede nei comuni abruzzesi al di fuori dell’area di crisi complessa. La condizione di applicazione è che sia l’inizio della Cassa che la decorrenza della Mobilità in deroga avvengano entro il 2016.