E’ quanto risulta dai dati dell’Osservatorio dell’Imprenditoria femminile di Unioncamere-InfoCamere, aggiornati al 30 settembre 2016. Le imprese femminili sono maggiormente concentrate nel settore terziario, dove operano circa i due terzi (65,7%; circa 870mila) del totale delle imprese “rosa” e nel settore primario (agricoltura, silvicoltura e pesca), in cui si concentra quasi il 16,5% delle imprese femminili (circa 218 mila).
Molise, Basilicata e Abruzzo sono le regioni in cui il tasso di femminilizzazione raggiunge i livelli massimi, interessando oltre una impresa su 4.
Se la cavano molto bene anche Umbria, Sicilia e Calabria. Lombardia, Trentino e Veneto sono invece ultime in classifica con percentuali che non arrivano al 20%.
Scendendo al dettaglio provinciale, Benevento, Avellino, Chieti, Campobasso, Frosinone e Isernia sono al vertice della classifica delle province con la maggior incidenza di imprese guidate da donne sul totale.
Terni, Cosenza e Messina sono i tre territori il cui tasso di femminilizzazione è superiore alla media.