Ha esordito il consigliere Leandro Bracco che ha aggiunto: “Vi sono persone che si prostituiscono in maniera completamente volontaria mentre, e purtroppo questa è la maggioranza, ve ne sono altre costrette a prostituirsi da sfruttatori senza scrupoli”.
Partendo da questo presupposto il consigliere di Sinistra Italiana ha presentato un progetto di legge alle Camere, con espresso riferimento all’articolo 121, comma 2 della Costituzione della Repubblica italiana, denominato: “Normativa in materia di acquisto di prestazioni sessuali”.
Bracco affronta il problema muovendo dalla legislazione europea riguardante la prostituzione che varia da Paese a Paese con tre diversi modelli normativi che regolamentano la materia.
“Vi è il modello proibizionista – spiega il Consigliere regionale – che consiste nel vietare l’effettuazione di prestazioni sessuali dietro pagamento di un corrispettivo in denaro.
Poi il modello abolizionista in cui non è punita né la prostituzione né l’acquisto delle prestazioni sessuali, ma al contempo gli Stati che adottano tale modello si astengono dal regolamentare a livello legislativo il fenomeno. Infine, vi è il modello regolamentarista che considera legale la prostituzione e ne regolamenta le differenti modalità di esercizio”.
In Italia vige il modello “abolizionista – sottolinea Bracco – in cui la prostituzione non è vietata: quindi una persona, se vuole, può offrire liberamente le proprie prestazioni sessuali a terzi in cambio di un corrispettivo in denaro o altra utilità. A essere vietate per legge sono le attività di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione come sancito dalla legge n° 75/1958 (cd Legge Merlin)”.
Tuttavia, i modelli elencati sono risultati, per motivi diversi, inadeguati e incapaci di tutelare la salute delle persone coinvolte in tale fenomeno.
“Soprattutto il tanto decantato modello regolamentarista, in vigore ad esempio in Germania, Svizzera e Paesi Bassi, che doveva assicurare controlli sanitari alle prostitute – evidenzia il consigliere di Sinistra Italiana – evitare la trasmissione di malattie sessualmente trasmissibili, garantire luoghi sicuri ove esercitare la prostituzione, rendere le prostitute libere imprenditrici del sesso, ha creato, in realtà, nuovi ghetti e nuove forme di sfruttamento fino a raggiungere per talune donne anche il compimento di quindici rapporti sessuali al giorno”.
Pertanto al fine di combattere “forme di schiavitù legalizzata”, la proposta di legge si prefigge lo scopo di tutelare la parte debole e colpire duramente la parte che si sente forte grazie al denaro e cioè il cliente “Il quale appunto grazie alla propria capacità economica – pone in evidenza Bracco – acquista il corpo della donna per sottoporlo alle pratiche più aberranti al limite delle sevizie.
Su questo principio è basata la legge svedese del 1999 Sex Purchase Act, la quale colpisce il cliente e non la prostituta. Il principio base è che la compravendita di sesso è una forma di violenza, svilisce l’essere umano e mina la parità di genere. Il paese scandinavo ha depenalizzato l’attività di chi si prostituisce, ma ha vietato l’acquisto di sesso.
In poche parole – chiarisce il consigliere regionale – il reo è il cliente il quale è passibile di sanzione penale”. In conclusione per Leandro Bracco gli studi condotti negli anni successivi all’entrata in vigore della legge svedese hanno dimostrato il calo drastico degli esercenti la prostituzione.
“Nella mia proposta di legge presentata in Consiglio Regionale, sono previste sanzioni pecuniarie (da duemila a cinquemila euro) e penali (reclusione da due a dieci mesi per i recidivi)”.