“Certo, bisogna considerare l’impatto dovuto all’applicazione della Legge 102 del 2009” continua il politico, “ma i cittadini non possono sempre caricarsi sulle spalle gli oneri del malfunzionamento della pubblica amministrazione, che siano le ASL, l’INPS o chiunque altro. Ci risulta, ad esempio, che in molti casi i portatori di gravi disabilità, per inadempienza della ASL, non vedono correttamente tutelati i propri diritti, costretti a procedure che rischiano di durare persino anni, nonostante la delicatezza delle situazioni personali. A chiedere il riconoscimento dell’invalidità che dà diritto alla pensione” continua il consigliere dell’IdV “sono persone anche giovani, che vivono già nel trauma di una vita segnata dalle difficoltà di invalidità permanenti; mentre nel caso di persone anziane accade spesso, purtroppo, che l’esito della pratica diventi noto soltanto quando l’interessato ha abbandonato per sempre questa valle di lacrime”.
Per conoscere i motivi di tempi così lunghi, D’Alessandro ha pertanto interrogato il presidente Chiodi, che, assumendo le relative informazioni, potrà dire quanto tempo impiegano, mediamente, le ASL abruzzesi per evadere le pratiche di invalidità civile, handicap, sordità, cecità e disabilità, ma anche quante sono le pratiche giacenti per il riconoscimento dell’invalidità e soprattutto quali meccanismi mettere a punto per lo snellimento delle procedure.