Il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri e il Presidente della Commissione di Vigilanza, Mauro Febbo hanno tenuto questa mattina una conferenza stampa per spiegare quanto accaduto ieri in V Commissione Sanità dove è approdato il parere n. 15/16, Delibera di Giunta Regionale n. 552/P del 25/08/2016 (“Atto di indirizzo applicativo per l’attuazione omogenea nel territorio della Regione Abruzzo nel settore dei servizi sociali e socio-sanitari della disciplina prevista dal DPCM 159/2013 .Indicatore della situazione economica equivalente ISEE, Modifica parziale degli articoli 5 e 6).
“Si tratta – spiega Sospiri – di un provvedimento (Delibera/P, quindi intoccabile, non emendabile) che fissa gli scaglioni ISEE di compartecipazione dell’utente. Riteniamo assolutamente inconcepibile che anche i redditi più bassi (da 15 a 18 mila euro) debbano contribuire a questa spesa per il 20%. Poi non capiamo il perché tutti i Comuni, con una decisione “bolscevica”, debbano applicare lo stesso livello di tassazione; ma soprattutto, perché non viene restituita la maggiorazione dell’addizionale Irpef a carico degli abruzzesi, ormai dal 2007, ma si decide di introdurre un’ulteriore tassa? Tasse che evidentemente vanno a pesare enormemente sulle categorie più deboli. E’ chiaro che questa sinistra non sta facendo quella che dalla sinistra ci si aspetterebbe e al tempo stesso il governo a guida Pd decide di imporre nuove balzelli. Siamo d’accordo sul fatto che chi ha redditi maggiori compartecipi alle spese per le prestazioni socio-sanitarie ma non accettiamo che queste siano a carico di cittadini e famiglie in difficoltà.
Inoltre, c’è il rischio concreto che tale costo sociale finisca per gravare inopinatamente sui Comuni, che non sono in grado di sostenere. Tra l’altro, la competenza rispetto alla regolazione dei propri servizi sociali spetta proprio alle amministrazioni comunali, pertanto le “incursioni” della Regione in materia vadano quanto meno concordate con gli enti locali e le rispettive esigenze di bilancio. La soluzione, peraltro, è più semplice di quel che si possa credere: la Regione, se davvero ha a cuore i servizi che sostiene di voler tutelare, deve istituire un proprio fondo a garanzia con cui assicurare copertura finanziaria ad accessi gratuiti ed agevolati da parte dei cittadini sulla base di un indicatore Isee che sia applicato omogeneamente su tutto il territorio regionale”.
“Prima di approvare questa Delibera – spiega Mauro Febbo – il governo regionale si è guardato bene dal coinvolgere l’Anci, mentre durante i lavori della Commissione Sanità alcuni Consiglieri di maggioranza se la sono svignata per far cadere il numero legale e lasciare le responsabilità alla Giunta regionale. E’ chiaro che qualcuno si è reso conto, in virtù dell’esperienza da primo cittadino, della gravità del provvedimento che si stava discutendo. Tra l’altro rappresenta un vero e proprio salto nel buio se fosse confermato anche per il 2017 perché avrebbe degli effetti devastanti. Per questo continueremo la nostra battaglia per impedire che il governo regionale porti a termine quest’altra sciagurata operazione che peserà sulle spalle dei cittadini abruzzesi e in particolar modo sulle categorie più deboli”.