Così il presidente della Giunta regionale, Luciano D’Alfonso, ha presentato questa mattina alla stampa la neo Consigliera di Pari Opportunità della Regione Abruzzo, Alessandra Genco, nominata con decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali del 9 agosto 2016.
Dipendente di Equitalia, dirigente sindacale della Cgil ed ex segretario regionale. All’incontro erano presenti anche l’assessore Marinella Sclocco, il direttore generale Cristina Gerardis e il Capo dipartimento Tommaso Di Rino.
Con lo stesso decreto, il Ministro ha nominato Monia Pecorale consigliera supplente. Le due consigliere sono state indicate dalla Giunta regionale d’Abruzzo con deliberazione n. 417 del 29 giugno 2016.
‘Nella scelta – ha aggiunto D’Alfonso – ci ha convinti non solo una solida esperienza professionale ma una notevole conoscenza nel sociale e comunitaria che viene assicurata dalla sua trascorsa attività nel sindacato.
In più, una visione di politiche di pari opportunità che non si esaurisce dentro le mura dell’Ente regione ma guarda all’intera realtà territoriale. Un altro fattore importante è la capacità di usare risorse normative e finanziarie che sono disponibili per iniziative di questo tipo.
C’è grande aspettativa da parte di un Abruzzo esigente che non deluderemo e che vuole toccare con mano le politiche attive sapendo che ci sono, innanzitutto, una straordinaria normativa, opportunità finanziarie e realtà esperienziali di altre regioni d’Europa, cui possiamo attingere. Dobbiamo essere conosciuti, riconosciuti, determinanti, giudicanti, misurabili ma soprattutto utili e fondamentali’.
‘Dobbiamo agire – ha proseguito l’assessore Sclocco – con tutti gli strumenti a disposizione per verificare e costruire un progetto di azioni ed eliminare ogni discriminazione. Uno degli strumenti finanziari principali è l’FSE. Abbiamo già previsto diverse misure in favore delle donne.
In primis, il microcredito. Abbiamo voluto usare, negli ultimi due anni, questo strumento per le donne escluse dal mondo del lavoro in età adulta e siamo riusciti a dare una risposta grandissima perché l’80 per cento del Fondo ha aiutato le donne ad aprire attività o ad incrementarle. Ci sono poi i voucher per la conciliazione.
Un aiuto in più affinchè le donne possano lavorare e prendersi cura della propria famiglia contemporaneamente. Troppo spesso le donne non decidono in libertà della loro vita’.