Il presidente della Giunta regionale, Luciano D’Alfonso e il vicepresidente Giovanni Lolli hanno incontrato i rappresentanti di Confindustria Abruzzo per raccogliere le istanze che provengono dal mondo dell’imprenditoria alla luce del nuovo strumento regionale in fase di elaborazione che detta gli indici sulla qualità dell’aria.
‘Il punto di riferimento – ha detto il Presidente D’Alfonso – è la Carta di Pescara, straordinario strumento che traccia la strada per un’economia virtuosa in grado di generare ricchezza senza pregiudicare le qualità della nostra terra’.
Il primo passo da fare è stabilire l’attuale consistenza della qualità dell’aria nelle diverse zone regionali e in questo senso un supporto decisivo arriva dal rapporto di sintesi che la società incaricata della redazione del Piano ha elaborato, nel quale si sottolinea che dai dati ufficiali trasmessi dal Ministero ‘non si evidenziano particolari criticità ambientali legate alle concentrazioni degli inquinanti atmosferici’.
In questo senso, il presidente della Giunta regionale ha voluto incontrare gli imprenditori abruzzesi per avviare con loro un confronto, che “naturalmente verrà esteso anche a tutti gli altri soggetti interessati”, per capire le criticità che possono interessare le aziende.
Partendo dai dati dell’Arta, Confindustria presenterà una relazione nella quale sarà indicato l’attuale carico inquinante delle aziende alla luce anche dei numerosi cambiamenti che si sono registrati negli ultimi anni con diverse imprese che hanno dismesso la produzione riducendo “quote di aria inquinata”.
I dati del Ministero, del resto, confermano che la “quota inquinante” delle aziende è la più bassa tra tutte le fonti emissive: l’inquinamento da traffico veicolare e quello derivante dalle caldaie ad uso domestico presentano naturalmente indici molto più alti.
Confindustria ha peraltro rilevato che la quota di inquinamento dichiarato dalle azienda al momento della richiesta di autorizzazione è maggiorato rispetto alla realtà. Da qui la richiesta della Regione a Confindustria di mettere nero su bianco la reale consistenza del carico inquinante in modo da tracciare un quadro più realistico in funzione del nuovo Piano.
‘Il nuovo Piano – ha aggiunto Giovanni Lolli – deve avere la capacità di strutturare un sistema virtuoso andando ad incidere su tutte le fonti emissive primarie di inquinamento’.