Nel quarto trimestre del 2010 le esportazioni a livello regionale sono aumentate del 18,8%, mentre il settore alimentare ha registrato un + 13,5%. Sono segnali incoraggianti quelli che emergono dall’ultima ricerca Istat, che fanno ben sperare per il futuro e si attesta ben al di sopra della media nazionale del 15,7%.
” Nonostante la congiuntura economica negativa” commenta l’assessore regionale alle Politiche agricole Mauro Febbo “l’Abruzzo continua a lanciare segnali positivi e, anche se la crisi non può dirsi superata, questo ci lascia ben sperare e ci induce a proseguire sulla strada intrapresa. Entrando nel dettaglio è interessante sottolineare come ci siano stati degli incrementi per quanto riguarda le esportazioni dei prodotti di colture non permanenti (piante che non durano più di due stagioni agricole come i legumi da granella), con oltre 3 milioni di euro in più rispetto all’anno passato e 2 milioni per le colture permanenti (ad esempio frutteti). Se si approfondiscono i dati relativi ai prodotti della lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi, l’Abruzzo ha segnato una variazione del +3,4% rispetto al 2,3% che l’Istat ha rilevato a livello nazionale. Si confermano così i segnali di ripresa che ci spingono a continuare a destinare al comparto agroalimentare maggiori risorse ed energie, seguendo sempre un´attenta programmazione. Le indicazioni più incoraggianti, come ci si attendeva, arrivano soprattutto dal settore dei vini con un confortante +15%, che rappresenta quasi il doppio rispetto al dato nazionale dell’8%. L’Abruzzo ha fatto registrare infatti esportazioni per oltre 100 milioni nel 2010. Questo ottimo risultato, inoltre, arriva alla vigilia dell’importante appuntamento con il Vinitaly di Verona che offrirà la possibilità alle nostre aziende non solo di consolidare i rapporti e gli scambi con l´estero, ma anche di rafforzare e di rilanciare il mercato regionale e nazionale. Nel settore delle bevande si è registrato inoltre un notevole balzo in avanti con un aumento di introiti pari a 12 milioni 442 mila euro. Dati alla mano si registra un aumento degli interscambi commerciali con numerosi paesi, dai partner storici come Canada, Germania, Francia e Stati Uniti ad altri che devono rappresentare nuove ed interessanti possibilità come ad esempio il Belgio”.