Lo sostiene l’assessore alla Pesca, Dino Pepe, il quale ha ricordato l’impegno della Giunta che ha consentito di evitare di perdere le risorse europee in tutti i fondi gestiti dall’Abruzzo.
Avendo già pubblicato il primo bando del nuovo fondo per la pesca denominato FEAMP (per la programmazione 2014-2020), l’assessore torna ad analizzare i risultati raggiunti con le risorse del FEP.
“Ancora più significativo è il bilancio qualitativo degli interventi realizzati – prosegue Pepe – che hanno interessato beneficiari sia privati che pubblici.
Tra le misure attivate figurano, in particolare, le azioni dirette all’ammodernamento dei pescherecci: grazie ai 5 bandi emanati dalla Regione, sono stati finanziati 64 progetti: le marinerie dei Compartimenti marittimi di Pescara e di Ortona hanno potuto usufruire appieno dei contributi messi a disposizione, finalizzati a conseguire il miglioramento degli standard di sicurezza, delle condizioni di lavoro a bordo, dell’igiene e della qualità del pescato, l’aumento della selettività degli attrezzi da pesca”.
“Inoltre sono stati emanati 5 bandi per le Imprese operanti nel settore della trasformazione e della commercializzazione – aggiunge Pepe – sono stati finanziati 16 progetti per la realizzazione di investimenti finalizzati al miglioramento dell’igiene e della qualità dei prodotti, per la riduzione dell’impatto negativo sull’ambiente dei processi di lavorazione, per la produzione e la commercializzazione di nuovi prodotti e/o di prodotti di alta qualità destinati a nicchie di mercato, per l’applicazione di nuove tecnologie e lo sviluppo di metodi di produzione innovativi”.
Altre importanti risorse sono state erogate nei 3 i bandi emanati per interventi in favore dei porti di pesca abruzzesi (Pescara, Giulianova, Ortona e Vasto) hanno ottenuto contributi pubblici pari al 100% della spesa per il miglioramento della sicurezza sul lavoro nelle aree portuali, per la costruzione, l’ammodernamento e l’ampliamento delle sale d’asta, per l’acquisto di impianti per il trattamento e il magazzinaggio del prodotto sbarcato e per la realizzazione di impianti per la fornitura di carburante, ghiaccio, acqua e energia elettrica”.
“Sono stati inoltre finanziati – spiega Pepe – quattro progetti pilota, di cui ben tre finalizzati alla sperimentazione di tecniche innovative per l’allevamento di specie di molluschi bivalvi presenti in natura in Adriatico, ma non utilizzate, in Abruzzo e in Italia, a fini di acquacoltura, ed in particolare di ostriche piatte (ostrea edulis)”.
Particolare rilievo hanno assunto gli interventi che hanno coinvolto i 2 gruppi di azione costiera: GAC Costa dei Trabocchi e GAC Costa blu, nei territori costieri della provincia di Chieti e di Teramo:
32 i progetti finanziati. Tra gli interventi più significativi si annoverano la ricostruzione dello storico Trabocco del Turchino, “l’Ecomuseo del mare” realizzato a Tortoreto, il Centro polifunzionale per il Porto e per la pesca di Martinsicuro, i progetti di valorizzazione dell’Area Marina Protetta della Torre del Cerrano e del biotopo di Martinsicuro, la realizzazione delle isole ecologiche nell’area costiera del Comune di Giulianova e dell’AMP, il recupero della sentieristica lungo l’areale costiero chietino, il progetto pilota per la reintroduzione della lumachina di mare nella costa teatina, le azioni relative al ripristino del potenziale produttivo delle Imprese di acquacoltura danneggiate dalle calamità naturali intervenute a marzo 2015,
la realizzazione di microstrutture individuali dedicate alla vendita diretta del pescato o alla commercializzazione integrata dei prodotti ittici, turistici ed artigianali, la realizzazione di infrastrutture che migliorano l’accessibilità degli approdi, la realizzazione di microstrutture dedicate alla vendita collettiva diretta del pescato e alla trasformazione, le iniziative mirate a recuperare e diffondere le tradizioni e gli elementi identitari legati al mare.