I fatti risalgono al periodo 2000-2005 e si riferiscono ad una serie di revoche di incarichi dirigenziali nell’ambito della Regione Abruzzo, giudicate poi illegittime dall’Autorità giudiziaria civile o amministrativa, cui si erano rivolti i dirigenti “dimissionati” o “demansionati”. La Regione, risultata soccombente nelle cause intentate, è stata condannata al risarcimento dei danni nei confronti dei funzionari rimossi ed al pagamento delle spese giudiziali, corrispondendo complessivamente, negli anni dal 2003 al 2008, 482.000 euro. Gli accertamenti dei finanzieri hanno rivelato l’inerzia da parte della Regione nel rivalersi nei confronti dei soggetti che, a vario titolo, sono risultati autori dell’illegittimo “spoil system” determinando, in tal modo, effetti negativi sul bilancio regionale e – quindi – in ultima istanza, sui cittadini abruzzesi.