Sono 3 i percorsi attivi ormai da anni: mammografico, cervicale e colorettale, utili per una diagnosi precoce delle patologie. I dati dello screening del tumore alla mammella, evidenziano che al 31 dicembre 2014 la percentuale di copertura era pari al 20.1 per cento.
Un anno dopo era salita al 51.37, mentre al 31 maggio scorso (cioè dopo soli cinque mesi) la soglia si attestava già al 22.4 per cento, consentendo di prevedere, dunque, che al prossimo 31 dicembre si possa superare il 57 per cento. Per la cervice, invece, a fine 2014 la percentuale si attestava al 28.43.
L’ultimo dato al 31 maggio riporta il 22.4 per cento, dato che consente di prevedere che a fine anno ci si attesterà al 55 per cento. Ancora più evidente l’incremento dello screening del tumore al colon, che dall’8.43 del 2014, ha raggiunto nei soli primi cinque mesi il 9.5 per cento di copertura, con la stima per l’intero 2016 che raggiunge il 25 per cento.
“Nel progetto di riqualificazione del sistema sanitario regionale che stiamo portando avanti – sottolinea l’assessore alla programmazione sanitaria Silvio Paolucci – la prevenzione riveste un ruolo strategico, con precisi obiettivi inseriti nel piano quadriennale approvato nel maggio dello scorso anno. E tra questi c’è proprio l’impegno ad aumentare le percentuali di copertura degli screening.
Nonostante gli sforzi profusi dalle Asl (che dal 2011 gestiscono direttamente gli screening, in quanto prestazioni comprese nei Lea, i livelli essenziali di assistenza), infatti, a oggi le soglie sono ancora inferiori agli standard fissati dal Ministero. Ma gli ultimi dati ci indicano che la strada intrapresa per recuperare questo gap è quella giusta”.