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Smaltimento rifiuti: la Regione cerca nuovi operatori economici

La Giunta regionale, su proposta del presidente Gianni Chiodi, ha approvato un Avviso pubblico per l’individuazione di operatori economici interessati alla fornitura di servizi per lo smaltimento di rifiuti fuori Regione ed in territorio comunitario. “E’ la prima volta in assoluto che la Regione attiva un simile percorso” ha detto Chiodi “che permette, attraverso una procedura ad evidenza pubblica, di ricevere proposte vantaggiose in termini economici per lo smaltimento di rifiuti in caso di emergenza o di particolari criticità, sia all’interno dei confini abruzzesi che fuori Regione, quindi anche in ambito europeo”.

In Abruzzo sono attualmente presenti situazioni di criticità per le attività di trattamento e smaltimento dei rifiuti urbani, in particolare nelle province di Teramo e L’Aquila, nonché per alcuni comuni della provincia di Pescara e di Chieti, a causa dell’assenza o insufficienza di impianti complessi o di disponibilità volumetriche di discariche per rifiuti non pericolosi. Inoltre, alcuni impianti di smaltimento per rifiuti speciali non pericolosi, autorizzati dalla Regione, come la discarica per rifiuti non pericolosi del Consorzio Comprensoriale per lo Smaltimento dei rifiuti urbani Area Piomba-Fino, a “S.Lucia” di Atri, la discarica per rifiuti non pericolosi di Aciam SpA, in località “Valle dei fiori” di Gioia dei Marsi, la discarica per rifiuti non pericolosi di Sogesa SpA in località “Grasciano” di Notaresco e l’impianto termovalorizzatore della TeAm Tec., nella zona industriale di S. Nicolò, devono essere ancora realizzati. Per questo, in caso di effettiva necessità, si è deciso di procedere alla individuazione di operatori economici in forma singola o associata, aventi idonei requisiti ed interessati a collaborare alla gestione ordinaria del ciclo integrato dei rifiuti nella Regione Abruzzo. La manifestazione d’interesse è, in particolare, rivolta ad operatori economici disponibili a fornire servizi per lo smaltimento fuori Regione ed in territorio comunitario di rifiuti non pericolosi e, nello specifico, della frazione secca prodotta nella provincia dell’Aquila, per un quantitativo complessivo di circa 30mila tonnellate all’anno; nella provincia di Teramo, per un quantitativo complessivo di circa 60mila tonnellate annue; nella provincia di Pescara, per un quantitativo complessivo di circa 10mila tonnellate all’anno ed infine la provincia di Chieti per un quantitativo complessivo di circa di 10mila tonnellate annue. Le manifestazioni d’interesse, la cui ricezione non comporta alcun obbligo nei confronti dell’amministrazione regionale, dovranno pervenire in busta chiusa, in formato cartaceo e su supporto informatico, direttamente a mano, a mezzo corriere o per raccomandata A/R entro 30 giorni dalla data di pubblicazione dell’atto sul Bollettino Ufficiale della Regione Abruzzo. Una volta giunta all’individuazione degli operatori economici interessati, la Regione Abruzzo si atterrà a tutte le procedure previste dal Codice Ambientale.