“Vogliamo sapere” spiega meglio D’Alessandro “se Chiodi ha intenzione di sentire Marchionne, amministratore delegato della Fiat, per conoscere quali sono le scelte strategiche che il più grande gruppo industriale italiano ritiene di perseguire nella nostra regione. Dopo gli allarmi scatenati dalle indiscrezioni sull’accordo con i francesi che dovrebbe scadere nell’anno 2014 (con tre anni di anticipo rispetto alla scadenza naturale e che non sarebbe oggetto di rinnovo ), dopo che i 1.400 lavoratori a termine non sono stati richiamati al lavoro, nonostante ci fossero stati impegni sottoscritti in tal senso, ebbene, dopo tutto questo vogliamo sapere qual è il futuro della sevel di Atessa e quali sono le intezioni del gruppo Fiat per la più grande ed importante fabbrica d’Abruzzo”.
Stando a quanto riferito da D’Alessandro, lo stabilimento starebbe uscendo dalla crisi. Da gennaio a novembre 2010 avrebbe infatti segnato un +64% rispetto all’anno precedente di produzione di veicoli commerciali tra fiat Ducato e omologhi francesi (Peugeot Boxer e Citroen Jumper). “Un segnale di una importante ripresa” conclude D’Alessandro, “segnato da queste indiscrezioni che hanno messo in allarme il mondo sindacale e in uno stato di agitazione migliaia di famiglie. Chiodi non può restare a guardare e deve chiedere subito un incontro con Marchionne per conoscere la linea strategica certa del gruppo Fiat in Abruzzo”.