Vertenza Abruzzo, Senato boccia emendamenti del Pd

giovanni_legniniRoma. Il Pdl dice no ai 500 milioni di euro a sostegno della Vertenza Abruzzo. I rappresentanti del centrodestra hanno bocciato in commissione al Senato gli emendamenti alla Legge di Stabilità presentati dai senatori abruzzesi del Pd sulla ricostruzione e la Vertenza Abruzzo.

“La nostra è una proposta ragionevole e di cui gli abruzzesi hanno urgente bisogno” hanno sottolineato i senatori Pd Luigi Lusi e Giovanni Legnini. “Sulla ricostruzione abbiamo chiesto l’equiparazione del trattamento fiscale al sisma di Umbria e Marche, la sospensione delle rate mutui, la deroga al patto di stabilità per L’Aquila. Dopo la sottoscrizione dello storico documento unitario di sindacati e imprese sulla situazione economica dell’Abruzzo abbiamo proposto un intervento straordinario a sostegno della ripresa economica e occupazionale nella nostra regione, con lo stanziamento di 500 milioni di Euro a valere sul FAS, attingendo a risorse già stanziate nel bilancio dello Stato, per destinarli ai settori dell’edilizia sostenibile e del turismo, dell’Automotive, dell’Agroalimentare, dell’ICT, della Farmaceutica, della Chimica e del Made in Italy, con priorità per le iniziative nei Comuni del cratere e sulle aree industriali dismesse e inquinate. Ma a questo stanziamento il Pdl ha detto no”.

Il voto in Commissione è stato infatti preceduto dal parere contrario del relatore di maggioranza, il senatore Pdl Paolo Tancredi: i 12 rappresentanti di tutte le opposizioni hanno votato sì, mentre i 14 componenti della maggioranza hanno scelto il “no”. “Il voto contrario dei senatori abruzzesi Di Stefano e Tancredi è stato dunque determinante” sottolineano  i senatori del Pd. “Il loro voto favorevole alle ragioni dell’Abruzzo avrebbe determinato l’approvazione di una proposta che può costituire un efficace e concreto stimolo ai settori vitali della nostra economia».

Nei fatti, sottolineano Lusi e Legnini, “a Roma il Pdl e i suoi rappresentanti in Parlamento sostengono il contrario di ciò che promettono in Abruzzo. Gli interventi proposti con l’emendamento sono quelle contenute  nel  Master Plan approvato dall’attuale Giunta Regionale abruzzese, rimasto lettera morta nonostante le dichiarazioni trionfalistiche del Presidente Chiodi al tempo della sua approvazione. È il momento di dire basta alle ipocrisie: le parti sociali hanno denunciato la drammaticità della situazione economica e occupazionale abruzzese, formulando proposte e inviando un appello alle forze politiche di maggioranza e di opposizione. Ma mentre noi ci siamo impegnati facendo incontrare le parti sociali con il segretario nazionale Pier Luigi Bersani e con una vera e propria offensiva istituzionale a sostegno delle loro richieste, la Regione e i parlamentari abruzzesi di centrodestra sono rimasti silenziosi ed anzi il loro comportamento affossa le richieste dell’Abruzzo”.

La battaglia del Pd tuttavia non si ferma al voto in commissione. “Insisteremo in tutte le sedi” annunciano i due senatori democratici “ripresentando le nostre proposte, a partire da  lunedì 6 dicembre in Aula  e, successivamente, in ogni provvedimento utile. Vedremo con quale faccia il Pdl giustificherà ai cittadini abruzzesi il loro comportamento miope e remissivo”.

Il senatore Legnini, intanto, ha scritto ai rappresentanti di tutte le organizzazioni imprenditoriali e sindacali che hanno sottoscritto lo storico documento unitario sulla crisi economica e sociale della regione. “La nostra proposta trae origine dal documento che avete sottoscritto e sottoposto alle forze politiche nelle scorse settimane” sottolinea nella lettera il senatore Pd, “ma l’emendamento è stato purtroppo respinto dalla maggioranza in Commissione”. Legnini annuncia a sindacati e imprese “che è nostra intenzione ripresentarlo in Aula per lunedì prossimo e in futuro su altri provvedimenti”, ribadendo quanto dichiarato “nelle sedi istituzionali: la nostra disponibilità al confronto per una eventuale diversa formulazione e modulazione dell’emendamento”.

 

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