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Comunità montane: Masci: “nessun dipendente perderà il lavoro”

Un tavolo permanente tra Regione e sindacati per stabilire i criteri da utilizzare per un eventuale ricollocamento del personale delle Comunità Montane che dovesse risultare in eccedenza negli organici o in disponibilità a seguito di scioglimento delle stesse. E’ quanto stabilito nell’ultimo degli incontri tra l’assessore regionale agli Enti locali Carlo Masci, i presidenti ed i commissari delle Comunità Montane, le amministrazioni provinciali, le delegazioni regionali delle autonomie locali – Anci, Uncem, Upa –  e le organizzazioni sindacali, al fine di verificare le situazioni esistenti in ciascuna Comunità Montana.

“In ogni caso” ha assicurato Masci “va sottolineato che nessuno perderà il posto di lavoro a seguito della riduzione del numero delle Comunità Montane. Inoltre, rispetto a quei dipendenti, assunti legittimamente e nella dotazione di ciascuna Comunità Montana, per i quali fosse necessaria una riallocazione, si procederà sia tenendo presente le professionalità di ognuno sia la logica del luogo di lavoro più vicino possibile a quello di residenza”. Per di più, in relazione all’Ente da prendere in considerazione per il nuovo collocamento, verrà seguito l’ordine Comunità Montana, Comune, Unione di Comuni, Provincia e Regione”. Nell’incontro di venerdì scorso, l’assessore Masci ha avuto modo di esprimere soddisfazione per la recente sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittimo l’azzeramento dei trasferimenti erariali destinati agli investimenti nelle Comunità Montane attraverso l’accensione di mutui, coperti dallo Stato e da estinguere in più anni. “La Consulta” ha ricordato l’assessore “ci ha dato importanti certezze ma, ad ogni buon conto, la Regione Abruzzo era comunque intervenuta a sostegno del pagamento delle rate di mutuo, anticipandone la quota per l’anno in corso, attraverso la legge 15 che stabilisce il riparto dei contributi alle stesse Comunità Montane”.