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Riforma universitaria, il giorno del voto: gli studenti proclamano lo stato di agitazione

Il giorno del voto è arrivato: oggi il ddl Gelmini sulla riforma universitaria sarà votato alla Camera, insieme agli oltre 100 emendamenti presentati. E si infervora la protesta di studenti, insegnanti e ricercatori, che in tutta Italia hanno proclamato con forza lo stato di agitazione.

A Teramo, gli universitari dell’Udu hanno occupato Radio Frequenza, l’emittente dell’Ateneo. Da qui diffonderanno informazioni sul ddl Gelmini, dando vita ad un dibattito sul futuro dell’Università in caso di approvazione della riforma. “Non stiamo appoggiando la protesta dei ricercatori e dei baroni” spiegano “contrariamente alle accuse che ci sono state mosse. Noi protestiamo al loro fianco contro questo decreto che uccide il diritto allo studio”. Questa mattina l’associazione ha deciso di informare, aula per aula, gli studenti, oltre ad un’assemblea nei corridoi della Facoltà di Giurisprudenza. Nel pomeriggio non sono escluse nuove iniziative. “Durante le trasmissioni radiofoniche su Radio Frequenza ci metteremo in contatto con le sedi Udu in Italia” spiega Monia “per conoscere le iniziative portate avanti in città come Urbino, L’Aquila, Palermi e Parma e per far capire come si sta protestando da nord a sud”. 

L’aula 10 della facoltà di Giurisprudenza è stata presidiata da alcuni studenti e dai membri dell’UDU per svolgere un’assemblea e spiegare il DDL Gelmini,  in queste ore  in discussione alla Camera dei Deputati, i tagli al diritto allo studio, per parlare dei problemi concreti che sta incontrando in questo periodo l’ateneo teramano e dell’università telematica sorta da poco in provincia.

“Il DDL, frutto dei tagli della legge Tremonti 133 del 2008” si legge nella nota dell’Udu “qualora fosse approvato porterebbe alla distruzione dell’istruzione pubblica. Comporterebbe il depotenziamento dell’organo accademico di indirizzo (Il Senato) a favore del Consiglio di Amministrazione il quale vedrà aumentarsi la presenza di imprenditori privati e diminuirsi la rappresentanza studentesca fino alla sua scomparsa. L’introduzione del fondo di merito senza far alcun riferimento ai requisiti di reddito, equiparando gli studenti provenienti da famiglie disagiate a quelli provenienti da famiglie abbienti. Il taglio dei fondi al diritto allo studio e la progressiva privatizzazione dell’università pubblica comporteranno l’accesso agli studi universitari solo a chi potrà permettersela”. Per quanto riguarda i problemi dell’ateneo teramano si è discusso dei disagi provocati dalla riduzione dell’orario di apertura delle biblioteca, dal rinvio dell’inizio delle lezioni (che farà vivere un secondo semestre da incubo), dalla chiusura delle aule del centro linguistico e delle aule informatiche. Si è quindi parlato dei problemi dell’Ateneo teramano evidenziando che con l’approvazione del DDL situazioni negative che riguardano gli studenti in modo più diretto saranno amplificate contribuendo ad aumentare i disservizi già esistenti. Sull’università telematica UniTelma, sorta recentemente, c’è forte perplessità e opposizione anche da parte degli studenti. Al momento si sta procedendo alla stesura di un documento condiviso che raccolga le richieste degli studenti e soluzioni ai problemi suddetti da sottoporre al rettore e agli organi competenti. Si è votato infine per l’ occupazione e l’assemblea all’ unanimità si è espressa favorevole. Intanto è stata occupata l’Aula 1 della Facoltà di Scienze politiche fino al voto alla Camera sul DDL.

E, in concomitanza con il voto favorevole alla Camera, l’UDU Teramo ha celebrato sotto il rettorato il funerale dell’università pubblica. Gli studenti hanno celebrato vespri sotto il patio del rettorato e, nonostante la pioggia battente, hanno bloccato il traffico lungo Viale Crucioli per sensibilizzare la cittadinanza teramana sulle problematiche dell’università.

Vista l’approvazione alla camera del DDL Gelmini, l’UDU Teramo annuncia che non fermerà le proteste ma, in occasione della terza lettura al Senato, farà sentire la propria voce: fermare l’iter di questa “riforma” è ancora possibile.

A L’Aquila, intanto, continuano le occupazioni in tre Facoltà universitarie, di Scienze, Ingegneria e Lettere. “La notte è passata alternando momenti di discussione collettiva sul DDL Gelmini e su questioni di carattere locale” si legge nella nota dell’Udu “come la sempre denunciata terribile situazione del Diritto allo Studio nella nostra regione, con momenti culturali e momenti ricreativi. Durante l’occupazione della facoltà di Scienze gli studenti hanno approvato un documento nel quale spiegano le ragioni della loro contrarietà all’approvazione del Ddl Gelmini.

“I contenuti riguardo la governance degli Atenei e sul diritto allo studio sono per noi inaccettabili. Da un lato si ridisegna l’organizzazione delle università in senso aziendalista prevedendo l’ingresso di privati nei Cda, riducendo la rappresentanza degli studenti e assegnando al Rettore e al Cda quasi tutti i poteri decisionali. Il DDL proposto dal Governo restringe ancora di più gli spazi di democrazia e spinge l’università verso un modello aziendalista. Se si pensa poi alla possibilità delle università di trasformarsi in fondazioni private il disegno è chiaro: l’aziendalizzazione delle Università e la trasformazione in fondazioni private sono le facce della stessa medaglia. Sul versante del Diritto allo Studio non si tiene conto minimamente delle condizioni sociali degli studenti e delle loro famiglie, aggravate ulteriormente in questo momento dalla crisi economica e occupazionale del nostro Paese”. Quali sono, dunque, le proposte? “Noi proponiamo l’autogoverno della comunità accademica, una maggiore partecipazione degli studenti, chiediamo che la presenza degli studenti negli organismi accademici sia garantita e non diminuita. Tra numeri chiusi, sbarramenti all’accesso, tasse sempre più salate, un sistema di diritto allo studio che non riesce a garantire l’autonomia dello studente ma neanche la possibilità dei capaci e meritevoli di raggiungere i gradi più alti degli studi, tagli ai finanziamenti pubblici e fondazioni private, sta diventando sempre di più un luogo inaccessibile. Chiediamo il riconoscimento dello studente come soggetto sociale, e chiediamo che borse di studio e alloggi pubblici diventino una priorità”. 

“Ormai da troppo tempo gli studenti dell’Universtà dell’Aquila sono senza alcun tipo di servizio” si legge nella nota “nè mense, nè trasporti, nè borse di studio. Sono mesi che l’Udu chiede risposte e impegno concreto da parte della Regione Abruzzo, ma inutilmente. Il Governo Regionale si è dimostrato del tutto assente e incurante delle esigenze della popolazione studentesca”. Diversi sono stati gli appuntamenti in cui gli universitari hanno chiesto delle risposte: il 10 novembre, con un sit in fuori le mense terminate e inutilizzate di Coppito e della Optimes, il 17 novembre, con una manifestazione divenuta un vero e proprio assedio alla Regione da parte di un migliaio di studenti in cerca di risposte, terminata con un incontro solo dopo un blocco stradale, il 22 novembre, con un incontro con il Presidente Chiodi, l’Assessore Gatti e il Commissario ADSU D’Ascanio, dove ,nonostante le divergenze, almeno si è riusciti per la prima volta a sedersi e confrontarsi intorno ad un tavolo. E oggi, 30 novembre in occasione dell’Occupazione della Facoltà di Scienze a Coppito con blitz nei luoghi “simbolo dell’inadempienza della Regione”. Gli studenti in Assemblea permanente hanno compiuto dei blitz con striscioni e slogan presso le “Scatole Vuote” presenti nel Polo Universitario di Coppito. Le 5 “Scatole-Vuote” sono strutture esistenti, ma tuttora inutilizzate e gli studenti chiedono con forza di poterle utilizzarle. Si tratta della struttura Polifunzionale di Coppito, danneggiata dal Sisma e mai ristrutturata dalla Regione Abruzzo, dei container mensa e bar “Algeco” ultimati, ma mai messi in funzione, della struttura costruita con Fondi del Canada, inaugurata ad ottobre e mai aperta, della struttura ex-Crab-Sud, rimasta incompiuta da oltre 10 anni e del “Casale Marinangeli”, struttura mai ultimata né utilizzata. “Queste scatole vuote sono la testimonianza più grave dell’immobilismo e dell’indifferenza di cui sono oggetto gli studenti universitari da parte di tutti gli Enti Locali. Adesso l’Udu chiede al Presidente Chiodi cos’altro devono fare gli universitari per ottenere risposte concrete rispetto alle tante richieste fatte”. Le Assemblee di Lettere e Ingegneria hanno deciso di convergere verso Coppito1, dove si seguirà in diretta a partire dalle ore 19.00 le dichiarazioni di voto sul DDL e la votazione finale prevista per le ore 20.00. La diretta dalla Camera dei Deputati è aperta a tutta la cittadinanza.

L’Assemblea permanente di Coppito, che comprendeva studenti delle Facoltà di Scienze, Medicina, Biotecnologie e Psicologia, ha approvato un documento indirizzato al Comune dell’Aquila, riguardante trasporti urbani, Casa dello Studente della Regione Lombardia e la struttura polifunzionale costruita con i Fondi del Canada. In particolare gli studenti chiedono al Comune di destinare i fondi del Progetto Anci al trasporto pubblico per gli studenti universitari; di garantire la gestione pubblica della Casa dello Studente San Carlo Borromeo e che venga immediatamente resa disponibili la struttura costruita con fondi canadesi, inaugurata lo scorso 18 ottobre.

Il documento approvato dall’Assemblea.

Al Sindaco del Comune dell’Aquila

All’Assessore alle Politiche sociali del Comune dell’Aquila

Gli studenti riuniti in assemblea permanente, presso la Facoltà Occupata del Polo di Coppito, in merito alle problematiche legate all’Amministrazione comunale dell’Aquila, espongono quanto segue:

1)Trasporti urbani.

Gli studenti ritengono assolutamente insufficiente l’attuale trasporto urbano che collega le varie zone della Città. Il trasporto urbano è ritenuto essenziale per collegare le varie zone di una città che ormai si sviluppa su una distanza di quasi 30 km.

Attualmente si ravvisa un servizio totalmente assente nei festivi e nei feriali dopo le ore 20.00; i collegamenti nelle ore di punta sono insufficienti; mancano collegamenti tra i poli universitari e i punti nevralgici della città.

Gli studenti ritengono essenziale un investimento forte da parte del Comune dell’Aquila sul trasporto urbano. Il progetto finanziato dall’Anci e cofinanziato da Adsu, Ama, Università dell’Aquila e Comune dell’Aquila, prevede la realizzazione di servizi di prossimità per gli studenti universitari.

E’ dunque assurdo che il Comune dell’Aquila abbia deciso di abbandonare il progetto dei trasporti serali e notturni, così come il progetto dell’Agenzia Casa; così come risulta incomprensibile come da parte del Comune ci sia un indebolimento della partnership con Università, Adsu e Ama per far spazio ad iniziative, seppur interessanti, di stampo privatistico e in questo senso non rivolte alla generalità degli studenti.

2) San Carlo Borromeo – Residenza “Okkupata…dalla Curia”

Il ruolo del Comune dell’Aquila è centrale in questa vicenda. In base all’Accordo di Programma Approvato e sottoscritto dagli Enti interessati, la proprietà della struttura è del Comune dell’Aquila, che avrebbe dovuto cederla alla Regione Abruzzo, con il vincolo che quest’ultima la passasse all’Adsu per la gestione.

Ad oggi la gestione della Casa dello Studente della Regione Lombardia è gestita dalla Curia dell’Aquila, su affidamento della Regione Abruzzo. Non è neanche chiaro se il Comune dell’Aquila abbia acquisito al patrimonio lo stabile ed abbia regolarmente proceduto alla consegna alla Regione.

Il Consiglio Comunale si è già espresso ormai molti mesi fa per far si che la Giunta garantisse il rispetto dell’Accordo di Programma.

Gli studenti occupanti chiedono al Comune dell’Aquila e agli Assessori Comunali competenti un impegno per garantire il rispetto dell’Accordo di Programma e la conseguente gestione pubblica della San Carlo Borromeo da parte dell’Adsu

3) Struttura Canada

La struttura costruita con i Fondi del Canada, presso il Polo di Coppito, inaugurata il 18 ottobre, non è attualmente funzionante.

Il destinatario formale della struttura è il Comune dell’Aquila, che deve garantire l’uso a favore degli studenti universitari, così come risulta dall’intesa firmata.

Gli studenti chiedono al Comune di accelerare tutte le procedure atte a rendere funzionante la struttura e che sia di immediata disponibilità dell’Adsu.

4) Indifferenza

Non si può non osservare criticamente come sia nella grande giornata del 17 Novembre e ancor più durante questi giorni di protesta, cominciati con i blitz sui tetti e alla Scuola della Finanza e continuati con occupazioni partecipate ed azioni anche clamorose a ripetizione, non sia emerso alcun segno di attenzione da parte dell’Amministrazione Comunale.

Un indifferenza che è il sintomo dell’indifferenza nei confronti del tema della Città Universitaria e che purtroppo fa il paio con l’indifferenza della Regione Abruzzo.

Il commento dei Giovani Democratici di Chieti. “Siamo solidali con tutti gli studenti italiani che, in questi giorni, stanno protestando con tutte le loro forze contro una non riforma che rischia di affossare il mondo dell’istruzione. Siamo orgogliosi di constatare che, anche nella nostra città, gli studenti si stiano mobilitando. In particolare, siamo vicini agli studenti del Liceo Classico G.B. Vico e a quelli della facoltà di lettere e filosofia che, in questi giorni, stanno occupando i loro luoghi di istruzione. Questo è un  momento delicato in quanto gli studenti, oltre a fare i conti con una riforma che porterebbe gravi conseguenze sul mondo dell’istruzione nonché sul futuro delle nuove generazioni, sono spesso costretti a convivere con edifici scolastici che presentano diverse criticità: Classi troppo piccole in rapporto al numero degli alunni che spesso non rispettano le norme sulla sicurezza, mancanza di un luogo di raccolta sicuro, mancanza di spazi idonei per praticare un’attività sportiva adeguata, tanto per fare alcuni esempi. Cogliamo l’occasione per ricordare  che giovedì 2 dicembre ci sarà un corteo studentesco per protestare contro i tagli previsti dalla riforma Gelmini. Il ritrovo è fissato per le 8.30 presso la villa comunale di Chieti, i Giovani Democratici saranno presenti e invitano cittadinanza a partecipare numerosa al fianco degli studenti”.

La protesta a Pescara di Daniele Galli

Si sono organizzati in un presidio nel piazzale della ‘Madonnina’, sulla riviera nord, i circa 150 studenti degli istituti superiori Galilei, Da Vinci, Acerbo e D’Annunzio e delle facoltà di Lingue e di Architettura dell’Università D’Annunzio. Da lì è partito un simbolico corteo funebre che ha portato a spalla l’emblema della protesta nazionale: la simbolica bara della cultura, con tanto di lumini al seguito, insieme a striscioni e megafoni. “Resurrezione prevista per il 14 dicembre, speriamo”, recita la lapide posta sulla bara (data del voto di fiducia alla Camera ndr).

Un’ora di comizio, al quale hanno partecipato i rappresentanti dei movimenti studenteschi Uds, 360 e Rete Studenti. Insieme a loro anche alcune delegazioni partitiche giovanili. “Questa riforma è solo un catalogo di proposte, che non ha i fondi, speriamo che il Governo accolga la protesta che arriva da tutta italia”, dichiara Marco Rapino, segretario regionale dei Giovani Democratici. “Appoggiamo gli studenti in questa protesta perche crediamo che una scuola pubblica, di qualità e funzionale e per tutti sia un valore imprescindibile per una società che ha a cuore il futuro dei propri giovani”, aggiunge Roberto Ettorre, responsabile delle politiche giovanili per Sel. “Ritiriamo questo decreto legge che insieme alle altre manovre economiche tagliano il 20% a università e ricerca. Non vogliamo l’ingresso dei privati nell’università e quindi uno squilibrio tra facoltà di serie A e serie B”, urla al megafono Stefano Losito, rappresentante 360 della facoltà di lingue; “Dobbiamo continuare a lottare anche se questo decreto verrà approvato questa sera”, aggiunge Andrea Di Carlo, rappresentante Uds del liceo Da Vinci; “La lotta comincia solo oggi, perché il domani ci sarà solo se lottiamo”, prosegue Paolo Amicarelli, rappresentante del liceo Galilei. Prende infine la voce Liliana, studentessa aquilana della facoltà di architettura di Pescara, appena tornata dal capoluogo dove ieri sera ha protestato in diretta nazionale sulla trasmissione di Fabio Fazio ‘Vieni via con me’: “Non ci sono neanche  più i fondi per la carta igienica, dobbiamo occupare le aule e far capire ai professori la nostra situazione, perché loro continueranno a percepire gli stipendi, ma del nostro futuro nessuno sa nulla”.

Così, uniti, liceali e universitari partono in corteo verso l’Università, dove già stamattina una piccola manifestazione ha bloccato, per breve tempo, lezioni, esami e il traffico su viale Pindaro. La bara apre la marcia, viene attraversato il ponte del mare, dove viene lasciato uno striscione, prosegue per tutta la riviera sud e irrompe nella facoltà di Lingue, dove viene deposta nell’aula 27b, che viene dichiarata ufficialmente occupata. Fischietti e megafoni alla mano, i manifestanti invitano tutti gli studenti ad abbandonare le aule. Molti escono, alcuni rimangono impassibili agli slogan e agli incitamenti, nasce anche qualche diverbio con alcuni professori, reticenti ad ascoltare chi urla per difendere i propri diritti. Tutto, però, rimane nella più pacifica delle forme, ma l’università di Pescara, per ora, è occupata.

Il commento di Giampiero Riccardo, coordinatore Regionale Giovani Italia dei Valori. “Questo pomeriggio ho accettato volentieri l’invito da parte dei rappresentanti d’istituto del Liceo Classico “G.B. Vico” di Chieti, i quali mi hanno dettagliatamente illustrato le ragioni dell’occupazione della scuola. Alla base della protesta c’è l’imminente approvazione del Ddl Gelmini e dei conseguenti tagli alle scuole medie superiori di secondo grado, stabiliti dalla manovra. Nello specifico al “G.B. Vico” verranno sottratti circa sessantamila euro per importanti adeguamenti strutturali. Resomi conto che la protesta ha ragioni fondatissime e non si tratta affatto di un pretesto per saltare le lezioni, non solo ho portato ai ragazzi la solidarietà e vicinanza di tutti i Giovani dell’Italia dei Valori Abruzzo, ma mi sono fatto personalmente carico delle loro richieste, che sottoporrò immediatamente ai consiglieri provinciali IDV. Contemporaneamente è notizia di oggi la cancellazione da parte della maggioranza del Sindaco Umberto Di Primio, di 2,4 milioni di euro, destinati dalla Giunta Ricci all’adeguamento sismico di cinque scuole cittadine. Alla sicurezza dei bambini e la tranquillità delle famiglie, la destra di Di Primio ha anteposto i lavori di ristrutturazione del Municipio. Per noi dell’Italia dei Valori quest’atto dimostra nuovamente scarsa capacità e la totale confusione, rispetto alle questioni cruciali della vita di Chieti e per questo noi Giovani IDV Chieti annunciamo una campagna-verità, per informare i genitori su questo, per noi, scandaloso provvedimento”.

LA PROTESTA

 

IL VIDEO DEL MINISTRO GELMINI