Pescara. La crisi economica e occupazionale non è stata affrontata a dovere ed è necessario riprogrammare e accelerare il finanziamento dei piani di sviluppo dell’Abruzzo. Il contesto recente è quello dell’approvazione della legge finanziaria nazionale e della richiesta formulata proprio in queste ore ad alcune regioni da parte del Cipe – il comitato interministeriale per la programmazione economica – di rimodulare i fondi Fas destinati alle aree sottoutilizzate.
Anche su queste considerazioni poggia la doppia proposta illustrata questa mattina a Pescara dal gruppo regionale del Partito democratico per istituzionalizzare la crisi nella regione e aprire una vera e propria “vertenza Abruzzo” nei confronti del governo nazionale. Un emendamento alla legge finanziaria nazionale per finanziare con 500 milioni di euro nel biennio 2011-2012 gli assi portanti del Master Plan abruzzese, il documento predisposto dalla regione nel dicembre 2009 per favorire la ripresa produttiva e ancora in larga parte inattuato. Una risoluzione in consiglio regionale per impegnare presidente e giunta a promuovere la vertenza Abruzzo presso il governo nazionale. Queste le direttrici della proposta Pd.
I fondi sarebbero da dirottare su quei settori individuati come motori di sviluppo della regione: edilizia sostenibile, turismo, automotive, agroalimentare, Ict, farmaceutica, chimica e made in Italy, con priorità ai comuni dell’Aquila e del cratere. Un tavolo di confronto con la partecipazione delle parti sociali e dei parlamentari abruzzesi, l’attivazione della zona franca urbana a L’Aquila e della zona a burocrazia zero a Pescara, altre richieste contenute nella risoluzione.
“Abbiamo soltanto trenta giorni di tempo, quelli della programmazione regionale ma anche dell’approvazione della legge finanziaria nazionale” afferma Giuseppe Di Luca, consigliere regionale Pd. “Gli ingredienti per redigere un documento di riprogrammazione, ampiamente condiviso dalle parti sia sindacali che datoriali, ci sono tutti. Attendiamo solo un cenno dal presidente Chiodi”.
Per il consigliere regionale Pd Marinella Sclocco “è il momento della verità: da domani sapremo chi è per lo sviluppo dell’Abruzzo e chi no. Davanti a proposte concrete e condivise come queste non ci sono più scuse da parte del centrodestra, sia a livello regionale che nazionale”.
Rincara la dose Franco Caramanico, consigliere regionale Pd, secondo cui “le uniche riforme intraprese negli ultimi due anni di governo regionale sono state quelle promosse dal Pd. Mentre siamo sempre più preoccupati per l’indifferenza della giunta. Su temi di attualità e urgenza come edilizia, rifiuti ed energia: siamo ancora all’anno zero”.