“Sono lieto” ha aggiunto Gatti “di riscontrare un atteggiamento leale, serio e positivo da parte di tutti i soggetti con i quali ci siamo confrontati. In particolar modo ringrazio la Cisl che ha apprezzato le molte novità di metodo e di innovazione introdotte e la CgilL che ha dato atto di una filosofia di fondo del piano condivisibile. Ringrazio i rappresentanti del territorio che hanno sottolineato come nonostante il momento economico difficile ci sia stato il nostro impegno a mettere a sistema in modo innovativo e originale le risorse regionali e nazionali con quelle europee, introducendo la novità dell’utilizzo di 25 milioni di Fondo Sociale Europeo per l’inclusione sociale. Nella selezione degli interventi abbiamo scelto come priorità l’attenzione ai bambini, agli anziani e ai disabili. Sono fiducioso che al termine della concertazione e dopo aver accolto i suggerimenti che ci sono arrivati e che arriveranno potremo offrire un piano sociale in grado davvero di andare incontro con incisività alle esigenze delle persone, delle famiglie e della società abruzzese. Un piano di tutti, perché scaturisce da una condivisione seria; sono lieto che ciascuno abbia compreso come su questo tema non ci si possa dividere o peggio farlo diventare un terreno di scontro”. Sul Piano Sociale Regionale interviene anche l’assessore alle Politiche Sociali del Comune de L’Aquila, secondo la quale “l’emergenza terremoto è stata completamente ignorata. La Regione, a fronte di un’emergenza che presenta caratteristiche sociali da far impallidire qualsiasi osservatore esterno, non prevede interventi né risorse per la popolazione terremotata. Anzi, per l’intero territorio regionale si stanziano meno fondi rispetto a provvedimenti precedenti”.
“C’è ancora tempo per correggere il tiro” ha aggiunto la Pezzopane “Il Piano va modificato nella forma e nella sostanza. Quello che chiediamo è la disponibilità di più risorse per L’Aquila, i Comuni del cratere e per l’intera provincia, dal momento che sono emersi nuovi bisogni sociali. Se non dovessero intervenire modifiche, si verificherebbe l’assurdo. I Comuni del cratere sarebbero costretti a tagliare i servizi, compresi quelli per l’inclusione sociale, di cui al momento c’è maggiormente bisogno”.