Abruzzo, sì ad emendamento contro conflitto d’interessi nelle banche

L’Aquila. Soddisfazione è stata espressa dal Consigliere regionale del M5S, Riccardo Mercante, per l’approvazione, nel corso della seduta odierna del Consiglio regionale, di un emendamento alla proposta di legge alle Camere diretta ad introdurre il principio della separazione tra banche commerciali e banche d’affari.

“Si tratta – ha spiegato Mercante – di una proposta di legge alle Camere certamente condivisibile dal punto di vista degli intenti, visto che l’obiettivo finale è quello di tutelare i risparmiatori attraverso la separazione tra le attività bancarie tradizionali, come la raccolta del risparmio, e quelle speculative d’investimento che poco hanno a che fare con il sostegno all’economia reale e con gli interessi dei cittadini.

Pur tuttavia non ci siamo sentiti di condividere né le modalità con le quali è stata sottoposta all’esame del Consiglio, visto che è stata iscritta direttamente all’ordine del giorno della seduta consiliare senza passare nella competente commissione, come invece il regolamento prevede, né tantomeno gran parte del contenuto, giacché al di là del fine generale, il testo si presenta eccessivamente lacunoso e superficiale. Sarebbe stato, invece, opportuno un esame più approfondito della materia, viste le ripercussioni che potrebbe produrre sul funzionamento del sistema bancario. Senza dimenticare, poi, che in parlamento esiste già, da tempo, una proposta di legge del M5S su tale argomento che aspetta solo di essere approvata.

In ogni caso – ha proseguito Mercante – neppure questa volta ci siamo tirati indietro rispetto alla opportunità di offrire il nostro contributo e con l’approvazione dell’emendamento depositato quest’oggi in aula, tra l’altro pienamente condiviso e controfirmato dall’Assessore proponente Marinella Sclocco, siamo riusciti ad introdurre un principio di fondamentale importanza per garantire la maggiore tutela possibile dei risparmiatori: impedire, cioè, che i titolari di incarichi di vertice possano ricoprire tali ruoli contemporaneamente in banche diverse. Solo in questo modo – ha concluso Mercante – sarà possibile evitare che situazioni di conflitto di interesse si riversino negativamente sul sistema bancario e, quindi, sui risparmiatori”.

SCLOCCO: ‘Dato un forte segnale di attenzione verso i cittadini’

“Un forte segnale di attenzione verso i quei cittadini che nelle mani delle banche hanno messo i risparmi di una vita, ma anche la necessità di rendere sempre più trasparente l’attività del mondo bancario”. È il commento dell’assessore Marinella Sclocco dopo l’approvazione, da parte del Consiglio regionale, della proposta di legge alle Camere di separazione tra banche commerciali e banche d’affari. “La proposta di legge alle Camere – spiega l’assessore Sclocco – riprende ed integra quella della Regione Toscana in modo da dare un contributo al dibattito che si sta svolgendo a livello nazionale e internazionale sulla separazione tra banche commerciali e banche d’affari al fine di tutelare le attività finanziarie di deposito e di credito inerenti l’economia reale e differenziarle da quelle legate all’investimento e alla speculazione sui mercati finanziari”. La legge regionale votata oggi s’inserisce nel percorso di iniziativa legislativa regionale indicato dall’articolo 121 della Costituzione che conferisce ai Consigli regionali il potere di presentare proprie poste di legge che dovranno essere discusse ed esaminate dal Parlamento. La legge regionale, che con atto del presidente della Giunta regionale verrà trasmessa ad un ramo del Parlamento, consta di 7 articoli. “E’ un argomento di stretta attualità – prosegue Marinella Sclocco – alla luce degli ultimi accadimenti che hanno interessato quattro banche nazionali, tra cui la Carichieti. L’obiettivo è vietare ogni commistione tra i due tipi di istituti, in modo da erigere un muro che permetterà di proteggere l’economia reale e produttiva dai meccanismi che ci hanno portato alla grave crisi finanziaria degli ultimi anni, completamente slegati dalle attività di quasi tutte le imprese e le famiglie italiane”

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