Pescara. Rallenta anche a marzo la dinamica del mercato del lavoro in Abruzzo. L’Osservatorio sul precariato dell’Inps registra una netta diminuzione sia delle assunzioni che delle cessazioni dei rapporti di lavoro. Nel complesso, tuttavia, proprio grazie alla flessione dei licenziamenti/cessazioni, il saldo rimane largamente positivo: sul mercato operano circa 8 mila lavoratori in più, 1.106 a tempo indeterminato, il resto, la stragrande maggioranza, a tempo determinato.
“In Abruzzo e in Italia è importante fare la scelta giusta continuando a favorire i contratti a tempo indeterminato, incentivandoli attraverso una riduzione strutturale del costo del lavoro. Per questo chiediamo all’Assessore al lavoro, Andrea Gerosolimo, di aprire un percorso comune con le forze economiche e sociali del territorio per rilanciare il mercato del lavoro in Regione: un tavolo di confronto per trovare soluzioni per il rilancio delle politiche della crescita e dello sviluppo”.
Il sistema produttivo perde altre mille imprese nei primi tre mesi di quest’anno. Si dimezza la cassa integrazione, in particolare la straordinaria, segnalando che le crisi strutturali d’impresa sembrano avviate ad una fase risolutiva. Scendono le indennità di mobilità, ma crescono le disoccupazioni: in totale sono 41 mila i lavoratori abruzzesi assistiti dagli ammortizzatori sociali, contro i 46 mila del primo trimestre 2015.
Continua la corsa dei voucher nei primi tre mesi dell’anno (+ 46%), anche se con intensità minore rispetto alla media nazionale e, soprattutto, rispetto all’anno precedente. Proprio in questi giorni, finalmente, l’Inps ha comunicato i dati di uno studio che vede in Abruzzo quasi 40 mila i lavoratori retribuiti con i voucher: le donne sono pari agli uomini e la componente giovanile è molto elevata. I buoni lavoro sono utilizzati soprattutto nel commercio e nei servizi, ma oltre il 70% dei committenti ne fa un uso limitato, marginale. “In sostanza, dai dati Inps emerge che in Abruzzo la stragrande maggioranza dei lavoratori sarebbe stata utilizzata solo per pochi giorni, percependo compensi molto inferiori ai 5oo euro l’anno, – rileva Spina –
Interessante e positivo è il numero delle persone, in prevalenza giovani (4.592), impiegati per la prima volta in un’attività lavorativa. Il dato che desta sospetto è quello del divario tra buoni acquistati dai committenti e buoni effettivamente utilizzati (il 76%). Fermo restando l’utilità di uno strumento che, comunque, contribuisce a far emergere il lavoro occasionale, diventa necessario impedirne un utilizzo alternativo al lavoro regolare. Bisogna intervenire sulle regole di utilizzo e non solo sulla tracciabilità, affidando alla contrattazione l’uso dei voucher, che sono stati inizialmente introdotti proprio con lo scopo di bonificare sacche di sommerso. Oggi, l’uso dei voucher deve rimanere occasionale, limitandone le attività ed i settori di impiego, prevedendo la comunicazione obbligatoria prima dell’inizio del rapporto di lavoro.”
“In definitiva, in una regione caratterizzata da un indice di vecchiaia molto elevato, da una bassa occupazione femminile e giovanile, con un sistema produttivo che perde competitività, c’è sempre più bisogno di un Patto per il Lavoro e lo Sviluppo che nasca da un confronto a tutto campo con imprenditori e istituzioni, locali e regionale, per rendere possibile il consolidamento della ripresa e per sostenere decisamente il rilancio di un’occupazione più stabile. E’ un obiettivo su cui stiamo lavorando insieme alla Regione e speriamo che presto veda la luce per sostenere il lavoro e l’economia dell’Abruzzo – ha concluso il Segretario della CISL AbruzzoMolise, Maurizio Spina”