Immediate le reazioni di Confesercenti, che ha manifestato la sua contrarietà a questa proposta definendola “un’occasione persa per le imprese commerciali e i consumatori”.
“Da tempo sottolineiamo che i saldi, se non riformati, perdono valore e vanno contro le esigenze sia delle imprese che dei consumatori” spiega meglio Patrizio Lapenna, responsabile del coordinamento Confesercenti delle Camere di commercio, “a partire dalla calendarizzazione decisa stamani per il periodo invernale. Avevamo proposto di iniziare i saldi invernali almeno il 15 gennaio, in linea con la proposta della Confesercenti nazionale di giungere ad una data unica di avvio delle vendite di fine stagione. Una linea parzialmente accolta nel Lazio” sottolinea Lapenna, “dove i saldi inizieranno appunto il 15 gennaio, ma non in Abruzzo, dove invece partiranno il giorno dell’Epifania. Questo vuol dire avvantaggiare la grande distribuzione e i negozi di abbigliamento di bassa qualità. Nel pieno della stagione i commercianti di qualità infatti non possono certo svendere la merce. La nostra proposta invece è in grado di far convergere gli interessi degli imprenditori commerciali e dei consumatori. Porteremo avanti la nostra proposta di unificare le date di avvio dei saldi per ridare un senso alle vendite di fine stagione”.