È quanto afferma il segretario regionale dell’IdV, Alfonso Mascitelli, vice presidente della Commissione Speciale di Inchiesta sul Sistema Sanitario Nazionale.
Sembra infatti che, nel decreto legge 125 (art.2, comma 2bis) approvato a settembre in via definitiva, venga data alle Regioni sottoposte ai piani di rientro dai disavanzi sanitari la possibilità di non avere l’obbligo previsto per legge degli incrementi automatici delle aliquote Irpef e Irap e delle altre restrizioni di bilancio, nel caso in cui il tavolo tecnico del Ministero dell’Economia accerti il “venir meno delle condizioni” che ne hanno determinato l’applicazione.
Ciò che, però, fa notare Mascitelli è che questa misura varrebbe per quelle Regioni come il Lazio, la Campania e la Calabria, dove gli aumenti dovevano scattare nel 2010. Resta invece escluso l’Abruzzo, dove gli aumenti erano scattati in epoca antecedente.
“Così” commenta dunque il senatore “alla fine il risultato sostanziale è che per la nostra Regione si allontana la possibilità di alleggerire il macigno delle tasse maggiorate per le famiglie e le imprese, nonostante Chiodi va sbandierando l’aggiustamento dei conti, mentre il risultato politico è l’ulteriore dimostrazione di quanto, a livello nazionale, sia tenuta in così poco conto la classe dirigente che ci governa rispetto agli altri governatori del centrodestra che hanno avuto forza e capacità di far sentire la propria voce”.