Roccascalegna. Un piccolo ambulatorio domestico collegato in rete con il computer del medico di base, a cui vengono trasmessi – in tempo reale – i dati degli esami che il paziente esegue da solo, a casa propria, senza necessità di uscire e recarsi in altre strutture sanitarie.
E’ un piccolo esempio della teleassistenza, che consente a chi vive in zone disagiate, di essere sempre sotto controllo medico. Il funzionamento del sistema è stato illustrato dall’assessore alla programmazione sanitaria Silvio Paolucci e da Pasquale Flacco, direttore generale della Asl Lanciano-Vasto-Chieti (prima azienda in Abruzzo ad attivare il servizio), direttamente nell’abitazione di Nicoletta Teti, una donna di Roccascalegna già inserita nel nuovo protocollo assistenziale, coordinato dell’epidemiologo Pasquale Falasca.
La giunta regionale, nel giugno dello scorso anno, ha recepito l’Accordo tra Governo e Regioni sulle linee di indirizzo nazionali riguardanti la Telemedicina. In seguito al recepimento dell’intesa, le quattro Asl regionali hanno avviato lo studio di alcuni progetti, riguardanti – a esempio – la trasmissione a distanza degli Ecg dalle ambulanze di soccorso. A oggi solo due Asl sono operative, mentre per gli altri le procedure di acquisizione delle strumentazioni e di adeguamento tecnologico del 118, sono ancora in corso.
“Lo scorso marzo, però, con l’approvazione di due delibere di giunta, per un valore complessivo di 4 milioni e 300mila euro – ha spiegato Paolucci – la Regione ha scelto di dare ulteriore impulso alla teleassistenza, che rappresenta uno dei pilastri principali del nostro progetto di sviluppo della medicina territoriale. Un primo progetto prevede la presa in carico di circa 4mila utenti (individuati attraverso le Uvm), che saranno destinatari di varie modalità di telemedicina, tra cui la televisita, il teleconsulto e la telecooperazione sanitaria.
La seconda iniziativa, invece, rivolta ad altri 4mila utenti, coinvolge gli operatori socio-sanitari e riguarda nello specifico l’assistenza sperimentale per pazienti in Adi, over 65 e non autosufficienti. Le attività previste riguardano il monitoraggio dei parametri clinici e un sistema di teleassistenza che comprende anche il monitoraggio delle prestazioni, utile anche per verificare l’appropriatezza delle cure e dell’assistenza”.
Più recentemente, la Regione si è poi attivata nella predisposizione di un’iniziativa finalizzata alla garanzia dei livelli essenziali di assistenza nelle zone disagiate, ovvero quelle zone caratterizzate da particolari difficoltà nell’accesso alle strutture sanitarie. Per questo progetto, di durata triennale, l’investimento è di circa 205mila euro.