Chieti. Nemmeno la riunione di stamani alla Prefettura di Chieti, nell’ambito del secondo tentativo di conciliazione prescritto dalla L.146/90, è stata utile per evitare una prima azione di sciopero dei dipendenti della TUA spa.
Le ragioni della vertenza sono state nuovamente evidenziate dalle segreterie regionali di FIT CISL UIL TRASPORTI e FAISA CISAL cui la rappresentanza aziendale ha tentato comunque di fornire giustificazioni innanzi al funzionario delegato dal Prefetto di Chieti Antonio Corona.
Ma la situazione della TUA spa, nata con i buoni auspici di un contratto di secondo livello con cui i lavoratori hanno deliberatamente accettato da un lato di accrescere la produttività e dall’altro di sacrificare una parte del salario, stenta a vedere definito un piano industriale ed attuato un modello organizzativo capace di creare linearità gestionale e certezza di risultati.
Troppi tentennamenti sopravvivono agli stimoli che le OO.SS rivolgono ormai esplicitamente al C.di A. e di rimando all’azionista Regione Abruzzo; cosi le organizzazioni dei lavoratori si trovano ad affrontare da un lato il crescente malcontento dei dipendenti che vedono sciupati i propri sacrifici e dall’altro la confusione che dilaga in ogni ambito aziendale.
‘Il piano industriale presentato nella prima fase della fusione e che evidenziava diverse lacune non è stato ancora aggiornato; l’organico e l’organigramma sono ancora una grande incognita. Permangono ancora tutte le diseconomie gestionali della prima ora post-fusione.
Vi è poi, una progressiva azione di disinteressamento alle attività commerciali che ha già determinato:
la “resa senza combattimento” rispetto ad una pur debole concorrenza su importanti relazioni di traffico verso Roma,
la chiusura dei servizi di noleggio,
la sospensione della linea per Bologna.
nonostante vi sia stata la disponibilità delle parti sociali a rivedere i trattamenti riconosciuti al personale; una disponibilità questa che non ha determinato l’interesse dell’azienda che, ad una politica per l’efficienza, avendo invece preferito la via della dismissione.
Vi sono poi i servizi ferroviari che vengono esercitati con sempre maggiori difficoltà e che ormai rischiano la paralisi per mancanza oggettiva di materiale rotabile e uomini.
Questo quadro disarmante è aggravato ulteriormente da una cronica difficoltà finanziaria che pone sul mercato la TUA spa con una nomea di “cattivo cliente” per le ditte che le forniscono beni e servizi con le conseguenze che tutti possono immaginare.
Questo scenario impietoso impone uno STOP deciso prima che sia troppo tardi e che i sacrifici accettati e erogati dai dipendenti vengano dilapidati per una a dir poco “strana” politica di gestione.
Ci si auspica ora una presa di coscienza della situazione per ristabilire la rotta aziendale verso una meta di successo per il bene dei lavoratori e della collettività d’Abruzzo.
Riordino dei servizi, efficienza dei mezzi di servizio, organizzazione del lavoro, cancellazione di sacche di improduttività sono concetti sulla carta e nelle dichiarazioni da tutti condivisi ma che, nella realtà, stentano a trasformarsi in fatti concreti; le OOSS ne chiedono le ragioni e per queste ragioni FIT CISL UIL TRASPORTI e FAISA CISAL daranno un primo segnale con modalità che saranno rese note al più presto’, si legge in una nota congiunta firmata dalle Segreterie Regionali Fit Cisl, Uil Trasporti e Faisa Cisal.