L’Aquila. La trasformazione dell’Agenzia Regionale per l’Informatica e la Telematica (ARIT) in Agenzia Regionale di Informatica e Committenza (ARIC), alla quale verranno assegnate le funzioni in materia di Centrale Unica di Committenza regionale, Stazione Unica Appaltante e Soggetto Aggregatore, in aggiunta a quelle precedentemente svolte dall’ARIT, rappresenta la principale novità che si intende introdurre con il Progetto di Legge depositato nei giorni scorsi in Consiglio regionale d’Abruzzo dal Presidente della Commissione Bilancio, Maurizio Di Nicola.
Una iniziativa legislativa che, una volta approvata, consentirà di recuperare il gap accumulato in questi anni con le altre Regioni d’Italia, attraverso l’istituzione di una solido sistema centralizzato di negoziazione che punta alla razionalizzazione della spesa pubblica per l’approvvigionamento di beni e servizi ed alla standardizzazione delle procedure di acquisto.
La novità, però, rispetto alle altre Regioni italiane, che hanno creato nuove società per svolgere l’attività di soggetto aggregatore, è l’affidamento delle funzioni a un’agenzia regionale già esistente, l’Arit appunto, che riceverà le professionalità necessarie allo svolgimento dei nuovi compiti.
Lo scopo è dunque quello di ottimizzare le risorse economiche, finanziarie e umane impiegate nelle pratiche di approvvigionamento di beni e servizi nelle pubbliche amministrazioni del territorio regionale e, allo stesso tempo, rendere ancor più trasparenti le procedure dei contratti pubblici, ivi inclusi quelli dei lavori.
ARIC verrà riconosciuta dall’ANAC Soggetto Aggregatore (uno dei 35 in Italia) e dunque parteciperà al tavolo dei Soggetti Aggregatori istituito presso il MEF, accedendo ai finanziamenti messi a disposizione nell’ambito del Fondo per l’aggregazione degli acquisti.
La norma nasce dunque per soddisfare contemporaneamente diverse esigenze:
uniformare la Regione Abruzzo alle Regioni “virtuose” italiane, che già da qualche anno hanno istituito le centrali uniche di committenza e il soggetto aggregatore regionale;
migliorare la spesa pubblica (anche quella sanitaria), assicurando la trasparenza, la regolarità e l’economicità della gestione dei contratti pubblici e prevenire il rischio di infiltrazioni mafiose;
offrire servizi ai comuni minori, per cui ci si aspetta un efficientamento dei processi di approvvigionamento degli Enti attraverso l’aggregazione di bisogni, con un cospicuo contenimento della spesa pubblica;
rivitalizzare l’Arit, istituita nel 2000 con legge regionale per assicurare un supporto operativo in materia informatica, telematica e di comunicazione ma che, allo stato attuale, aveva bisogno di un impulso che ne ammodernasse le funzioni.