Abruzzo sotto inchiesta, Cna: “Ritrovare coesione prima che sia tardi”

cnaL’Aquila. “Le imprese abruzzesi hanno bisogno di un quadro di riferimento istituzionale certo, che sorregga la fragile ripresa in corso, e permetta di utilizzare quelle poche risorse disponibili – soprattutto i fondi comunitari – che nel quadro di bancarotta finanziaria in cui versa la nostra Regione, diventano gli unici elementi in grado di rilanciare l’economia e di ridare fiato alle piccole imprese, mai come adesso in sofferenza”.

È quanto afferma il presidente regionale della Cna, Italo Lupo, che torna sulle parole del vescovo della diocesi di Chieti-Vasto, Bruno Forte. “L’intera comunità regionale” commenta in proposito, “piuttosto che concentrarsi su episodi marginali, inutili distinguo, sin qui sconosciuti garantismi e cervellotici teoremi sull’azione della magistratura, dovrebbe riflettere sul degrado in cui la vita pubblica regionale è caduta, sul rischio di perdita di coesione sociale. Nessuno, neppure il più ottimista, potrà mai negare che l’immagine dell’Abruzzo consegnata dalle ultime, devastanti, inchieste giudiziarie nel nostro territorio, fornisca un quadro fortemente compromesso della realtà regionale”.

A detta del presidente regionale della Cna, “l’immane lavoro di ricostruzione post-terremoto dell’Aquila, di risanamento finanziario, di riforma del sistema sanitario, richiede una classe politica al di sopra di ogni sospetto. In grado di dare rapidamente risposte alle aspettative di imprese e famiglie. Non auto-referente, ma capace di ascoltare le istanze del mondo produttivo e delle rappresentanze sociali. Per questo, in un simile momento di difficoltà, la classe dirigente deve dare prova di essere effettivamente tale, superando beghe da cortile, per dedicarsi al rilancio dell’Abruzzo. Prima che sia troppo tardi”.   

 

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