Il giorno tanto atteso è arrivato: Lanfranco Venturoni e Rodolfo Di Zio, entrambi agli arresti domiciliari, sono stati ascoltati questa mattina dal Gip Guido Campli, alla presenza del procuratore capo Nicola Trifuoggi e dei sostituti Anna Rita Mantini e Gennaro Varone.
Un’ora e mezza di colloquio nel tribunale di Pescara, durante il quale l’assessore regionale alla Sanità, difeso dall’avvocato teramano Lino Nisii, “ha risposto a tutte le domande, ha illustrato le sue tesi ed ha esposto la sua difesa”, come ha riferito lo stesso Trifuoggi.
Al contrario dell’imprenditore pescarese, Di Zio, difeso dall’avvocato Giovanni Di Biase. Il suo interrogatorio è durato solo pochi minuti, durante i quali “ha letto quattro righe a sua difesa, ha spiegato che presenterà una memoria scritta e si è avvalso della facoltà di non rispondere”.