Gianni Chiodi sgombra il campo da “equivoci e interpretazioni fuorvianti” a proposito del rispetto dei termini di presentazione del Dpefr.
“Non esiste da parte nostra alcun ritardo” spiega “anzi, stiamo lavorando alla bozza tecnica del documento e, già da tempo, abbiamo avviato incontri con le parti sociali. Qualcuno ignora, probabilmente, che la riforma del bilancio dello Stato ha di fatto spostato i termini di presentazione del Documento di Programmazione statale (DPEF) per cui, nella nostra programmazione, non possiamo non tener conto di quei provvedimenti di finanza pubblica statale che trasferiscono importanti risorse e anticipano le variabili statali sulle quali impostiamo il bilancio”.
La critica è stata mossa dal consigliere Cesare D’Alessandro (IdV) che, in una nota, ha accusato la giunta regionale di “non avere alcuna idea su come impostare un Documento di contrasto alla crisi economica ed occupazionale. Proprio per questo è necessario che in Consiglio regionale si svolga un confronto di ampio respiro; ma il nostro Governatore fa finta di nulla! Se ne infischia dello Statuto che lo obbliga a presentare il Documento di programmazione entro il 30 giugno di ogni anno; se ne frega della Legge di contabilità che attribuisce al DPEFR la funzione di quadro di riferimento per la predisposizione del bilancio regionale. Al di là dei termini abbondantemente scaduti, sembra quasi che la congiuntura economica negativa e l’emergenza post-terremoto non lo riguardino, mentre siamo in presenza di un’evoluzione della finanza pubblica che vedrà nel brevissimo periodo una notevole contrazione delle entrate e, quindi, bisognerà fare scelte difficili per allocare le risorse disponibili. Non so se il nostro Governatore sia ancora in vacanza. Di certo so che gli abruzzesi, a settembre, si ritroveranno ad avere amare sorprese, sia per la ripresa dell’anno scolastico, che per la riapertura delle attività produttive e per il mancato trasferimento (50 milioni di euro in meno per il 2011) di risorse statali alle casse regionali. Come intendono, Chiodi e la Giunta regionale, affrontare quella che si configura come la peggiore crisi, economica ed occupazionale, della nostra Regione? Come intendono far fronte ai tagli del Governo nazionale? Se non lo sanno (come presuppongo) è bene che almeno non evitino il confronto in Consiglio regionale”.
Per tutta risposta il governatore ribadisce, dunque, che la Regione Abruzzo è perfettamente in linea con i tempi di lavoro e ricorda come la scadenza di fine giugno prevista dallo statuto regionale, comunque, non sia stata rispettata, anche dalle precedenti amministrazioni.
“A maggior ragione quest’anno” aggiunge “con l’entrata in vigore della riforma del bilancio dello Stato, il rispetto dei termini di presentazione del DPEFR previsti dalla legislazione regionale (30 giugno indicato dallo Statuto, 5 settembre dalla legge regionale di contabilità) è diventato tecnicamente impossibile. E’ bene chiarire che la riforma del bilancio dello Stato ha spostato i termini di presentazione del Documento di Programmazione statale (DPEF) dal 31 luglio al 15 ottobre di ogni anno (è cambiato anche il nome del documento che ora si chiama Decisione di Finanza Pubblica – DFP). Questo significa che i dati di riferimento sulle risorse che lo Stato trasferisce alle Regioni, le principali azioni programmatiche del governo centrale (inclusi i provvedimenti che andranno in Finanziaria) e le infrastrutture di rilevanza nazionale ma anche regionale che lo Stato intende cofinanziare, ovvero tutti gli elementi sui quali costruiamo il nostro DPEFR saranno note soltanto a metà ottobre. Tuttavia, in questi giorni, si sta mettendo a punto la bozza tecnica che, come al solito, sarà portata al tavolo di concertazione con le parti sociali, approvata dalla Giunta prima di passare in Consiglio. E comunque, nei mesi di giugno e luglio, con cadenza quasi settimanale, ho convocato le parti sociali per discutere singoli argomenti di programmazione, ma anche per recepire indicazioni da inserire nei programmi per cui gli uffici hanno già avviato il processo di redazione del DPEFR”.