“Bisogna puntualizzare” dichiara in proposito Angelo Di Paolo, assessore ai Lavori Pubblici “che, a seguito del sisma del 6 aprile 2009 e della significativa situazione di emergenza che si è creata, è stato stabilito (legge 77/2009) che il termine per l’approvazione del piano di tutela delle acque della Regione Abruzzo fosse prorogato al 30 giugno 2010. L’importanza di questo piano sta nella possibilità di individuare le principali criticità riguardo lo stato quali-quantitativo delle risorse idriche in ambito regionale. Il monitoraggio delle stesse, attivato già dal 2000 attraverso specifiche convenzioni stipulate con l’Arta Abruzzo, l’analisi delle pressioni e degli impatti sui corpi idrici e di tutti gli elementi (geografici, geologici, naturali, ecc.) caratterizzanti gli stessi e riportata negli elaborati di Piano, hanno permesso di individuare quei corpi idrici, superficiali e sotterranei che non fossero oggi conformi per qualità alle previsioni della direttiva relativa e per quali fosse invece necessario mantenere lo standard qualitativo attuale in quanto già conformi alla normativa stessa”.
All’interno delle norme tecniche di attuazione del Piano vengono definiti poi gli obiettivi del Piano, i tempi, le modalità e le responsabilità per l’attuazione delle azioni necessarie. Una volta adottato, sarà poi sottoposto alle procedure di consultazione pubblica e all’acquisizione del parere delle Autorità di bacino competenti.