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Fondi comunitari non utilizzati: un cittadino teramano scrive al ministro Tremonti

Le dichiarazioni rilasciate qualche tempo fa dal ministro Giulio Tremonti, relative al mancato utilizzo da parte delle Regioni dei fondi stanziati dalla Comunità Europea, non hanno lasciato indifferente un cittadino teramano. Francesco Pilotti, da anni impegnato nel mondo del sociale e della cultura locale, armato di carta e penna, ha scritto ed inviato una lettera al ministro, che riportiamo integralmente di seguito.

Signor Ministro
ho da poco ascoltato la Sua dichiarazione riguardo i fondi non utilizzati provenienti dalla Comunità Europea. E grazie alle Sue parole ho avvertito la sensazione di essere  un cittadino tutelato, dal momento che tra le tante opportunità, le risorse per una possibilità di sviluppo delle nostra comunità sono ancora copiosamente a disposizione. Potenzialità purtroppo perdute a causa della scarsa preparazione tecnica e culturale delle nostre figure politiche locali  da Lei rimproverate. Le stesse con cui mi trovo continuamente a relazionare da alcuni anni e che affermano l’impossibilità di poter accedere a progetti grazie ai quali persone, e ribadisco persone e non risorse umane (denominazione che considero quantomeno offensiva) potrebbero esprimere appieno le proprie potenzialità e competenze.
E’ impegnativo dover continuamente fare i conti con la propria frustrazione generata da un senso di poca sicurezza; ancor più, se il territorio di appartenenza possiede delle virtualità nei confronti delle quali si avverte un disinteresse e una volontà nascosta di soffocarle. E’ il caso dell’Abruzzo ed in particolare della Provincia di Teramo in cui risiedo, nella quale ho riscoperto un senso di dignità e di rispetto notevolmente pronunciato non soltanto dopo la drammatica esperienza del terremoto. Una comunità con una forza ed una carità (da non confondere con solidarietà) che meriterebbe delle opportunità di crescita ben più consistenti.  E’ indubbio che l’impegno di un Governo avrebbe breve durata nel caso le comunità locali dovessero accettare passivamente ogni forma di aiuto. Ma nei casi in cui ci sono infrastrutture compiute predisposte, e di proprietà, competenze forgiate da una preparazione scolastica e da pluriennale esercizio nel settore (nel nostro caso operante nel sociale e nella cultura),  ferrea volontà di relazione per una virtuosa crescita individuale e collettiva è, ripeto, frustrante disseminare quanto appena descritto a causa dell’incapacità o mancata volontà di un’autorità locale la quale, su volere dell’attuale Governatore regionale, tra le tante mansioni, ha ricevuto anche un mandato a servizio del cittadino per la supervisione e l’elaborazione di progetti. Tale osservatorio è tuttora operante e ponte virtuale (almeno sulla carta) fra le realtà del luogo e l’Europa.
Signor Ministro, non è nelle mie intenzioni ottenere facili favoritismi esponendo progetti che da anni e con forti difficoltà il sottoscritto e un ristretto gruppo di idealisti continua a realizzare né esprimere gratuiti giudizi nei confronti di terzi scadendo nel più banale dei luoghi comuni.
Il mio unico intento è il rispetto indiscusso per la propria e altrui dignità che si realizza nella misura in cui ognuno, con il proprio talento, percorre la via dell’apertura verso l’altro. Con delle difficoltà agevolate da un  retaggio storico appartenente ad un meraviglioso ed invidiato paese purtroppo regredito unicamente in problematiche calcistiche.
Con la speranza di non aver suscitato pietà ma di aver toccato delle corde sensibili affinché si migliori la qualità della vita (e questo può avvenire percorrendo unicamente la via dello sviluppo delle competenze), considerando un onore e cosa graditissima un Suo incoraggiamento
La saluto cortesemente
Francesco Pilotti