Secondi i dati forniti dalle quattro Casse edili abruzzesi, ammonta ad venti milioni di euro la massa salari persa dal 2007 al 2009.
Ma a preoccupare di più è la tendenza per l’anno in corso di un ulteriore aggravio della situazione. Il calo di introiti maggiore si è registrato nella provincia di Teramo, con meno 6 milioni di euro; a seguire la provincia di Chieti, con una perdita di 5 milioni e 900 mila euro e quella di Pescara, in negativo di oltre 5 milioni e 200 mila euro. L’edilizia, insomma, non si sta dimostrando il volano della ripresa economica che tutti speravano. L’Aquila e comuni del cratere compresi.
Proprio nel territorio terremotato, la perdita nel periodo 2007-2009 è stata pari a 2 milioni e 600 mila euro.
“Nonostante la grande mole di lavoro portato dal progetto Case” hanno detto “non si è riusciti a recuperare le perdite precedenti”.
Rita Innocenzi ha stigmatizzato inoltre le difficoltà delle imprese a proseguire i lavori di ricostruzione a causa della mancanza di un flusso costante di risorse.
La Fillea Cgil, per contenere la discesa ha proposto di dimezzare i tempi, aumentando la produttività.