Edilizia, la crisi nera dell’Abruzzo

ediliziaL’edilizia abruzzese vive il suo momento nero. Nemmeno il grande cantiere della ricostruzione aquilana è riuscita ad invertire il trend negativo. La situazione è stata descritta questa mattina da Silvio Amicucci, segretario regionale Abruzzo della Fillea Cgil, e da Rita Innocenzi, segretaria provinciale dell’Aquila del sindacato.

Secondi i dati forniti dalle quattro Casse edili abruzzesi, ammonta ad venti milioni di euro la massa salari persa dal 2007 al 2009.

Ma a preoccupare di più è la tendenza per l’anno in corso di un ulteriore aggravio della situazione. Il calo di introiti maggiore si è registrato nella provincia di Teramo, con meno 6 milioni di euro; a seguire la provincia di Chieti, con una perdita di 5 milioni e 900 mila euro e quella di Pescara, in negativo di oltre 5 milioni e 200 mila euro. L’edilizia, insomma, non si sta dimostrando il volano della ripresa economica che tutti speravano. L’Aquila e comuni del cratere compresi.

Proprio nel territorio terremotato, la perdita nel periodo 2007-2009 è stata pari a 2 milioni e 600 mila euro.

“Nonostante la grande mole di lavoro portato dal progetto Case” hanno detto “non si è riusciti a recuperare le perdite precedenti”.

Rita Innocenzi ha stigmatizzato inoltre le difficoltà delle imprese a proseguire i lavori di ricostruzione a causa della mancanza di un flusso costante di risorse.

La Fillea Cgil, per contenere la discesa ha proposto di dimezzare i tempi, aumentando la produttività.

 

 

 

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