La notizia dello stop alla legge regionale n.13 sul Funzionamento dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale” di Teramo, “è l’ennesima dimostrazione di una Giunta regionale pasticciona, frettolosa ed incapace di portare in aula un solo provvedimento utile per gli abruzzesi dopo 18 mesi di mandato”.
A sostenerlo sono i consiglieri regionali Giuseppe Di Luca e Claudio Ruffini (Pd).
La bocciatura da parte del Ministro per gli Affari regionali Raffaele Fitto “arriva come una doccia fredda su Chiodi e company, che in tutta fretta avevano approvato la legge nella seduta del Consiglio regionale del 20 aprile scorso. Come dice il famoso proverbio” aggiunge Ruffini “la gatta furiosa fece i micetti ciechi. Avevamo chiesto di prendere tempo per esaminare il testo in Commissione, ma ci era stato risposto che i tempi erano stretti perchè c’era da recepire il Protocollo d’Intesa entro 3 mesi dell’intesa stessa”.
Talmente stretti che il testo è rimasto “blindato”, impedendo qualunque concertazione con gli Enti interessati e portatori d’interesse. “La Giunta” aggiungono “aveva motivando questo atteggiamento con la certezza che l’Intesa raggiunta con la Regione Molise garantiva il risultato di ricostituire il consiglio di amministrazione che mancava da ben 17 anni. Morale, la legge è stata impugnata dal Governo, la Regione Molise non ha ancora approvato il protocollo d’Intesa, ed alla luce dell’impugnativa non lo approverà. E che cosa rimane della fretta con cui è stato approvato il provvedimento? Niente, o meglio l’ennesimo annuncio in pompa magna della Giunta Chiodi, con cui all’indomani dell’approvazione in aula aveva dichiarato ”l’istituto è uscito dalla precarietà ed oggi siamo nelle condizioni di avere il nuovo Cda dopo tanti anni” dice Di Luca.
A questo punto, il Pd chiede una ripresa del confronto e della discussione in sede di Commissione.
“E’ necessario che ci sia una concertazione vera con gli enti interessati e con la Regione Molise” concludono i consiglieri. “Chiediamo di riaprire il Tavolo dell’Intesa che di fatto non c’è mai stato”.