“La crisi ferragostana interna alla maggioranza di centrosinistra continua e si evidenzia con maggiore frequenza, come oggi. Dopo 18 mesi di mancati tentativi di ricostituire il Cda dell’Arap, per mancanza di condivisione gestione del sistema idrico, evidenziando una diversità di vedute tra l’assessore competente, il vice presidente Lolli e il presidente D’Alfonso che si è tramutata in una mancata individuazione dei 2 membri spettanti alla maggioranza (mentre la minoranza aveva indicato Giuseppe Savini), si è arrivati inevitabilmente al Commissariamento”.
Secondo il consigliere di centrodestra “è apparsa ancora piu’ palese la frattura interna alla maggioranza, sulla scelta del nome del Garante dei detenuti: D’Alfonso proponeva, sapendo di non avere i numeri, la candidatura di facciata (così come denunciato durante lo scorso Consiglio regionale) di Rita Bernardini e per ricompattare la sua maggioranza andava allo scontro “volgare” e inopportuno con il centrodestra. Oggi la conferma delle divergenze interne alla maggioranza e le reali intenzioni di non nominare la Bernardini stessa si sono palesate con la richiesta fatta dall’ormai difensore d’ufficio, ex sottosegretario Camillo D’Alessandro, di rinviare la votazione. Ora D’Alfonso avrà sulla coscienza il nuovo status di disoccupata della Bernardini che fidandosi, non conoscendolo, delle promesse si è dimessa dall’incarico di Partito”, conclude Febbo.