Pescara. Indignato dalle contestazioni ricevute ieri dalle associazioni ambientaliste, il direttore generale dell’Arta Mario Amicone alza il tono della sua difesa e replica all’ex consigliere regionale di Rifondazione Comunista: “Acerbo sempre nullafacente”.
Tra le contestazioni per i rilevamenti post-incendio della discarica di Chieti e quelle per le analisi sulla balneabilità delle acque di Pescara e Francavilla, l’ultima polemica rivolta a Mario Amicone è quella relativa alla posizione di Carlo Spatola Mayo: l’ex consigliere comunale M5S di Spoltore, nonché funzionario dell’Agenzia regionale per la tutela ambientale, colpito da provvedimento disciplinare dopo aver polemizzato su Facebook circa il malfunzionamento del depuratore di Fosso Pretaro.
Anche in sua difesa si sono schierati, ieri, i rappresentanti di Wwf e Legambiente, accusando l’Arta di “gestione partitocratica”, chiedendo l’azzeramento dei vertici dell’Arta. Oggi la replica del direttore generale Mario Amicone: “E’ stata la voglia (di Spatola Mayo, Ndr) di apparire protagonista e cultore della materia in un momento critico della balneabilità, per fini molto probabilmente strumentali e non per senso del dovere o di trasparenza, come voleva e vuole far credere, che ha indotto il dipendente ad infrangere il ?Codice di comportamento dei dipendenti del Comparto Sanità?, a cui l’Arta fa riferimento, che impone al dipendente l?obbligo di rispettare il segreto d?ufficio ed il divieto di ?utilizzare ai fini privati le informazioni di cui dispone per ragioni d?ufficio e di non nuocere agli interessi o all’?immagine dell?Amministrazione da cui dipende?”, scrive in una nota.
Ma la sua reazione si fa altrettanto polemica per l’atteggiamento che gli ambientalisti hanno adottato contro l’Arta dopo che Spatola Mayo avrebbe “invitato accoratamente gli amici di Facebook e di Partito a manifestazioni in difesa e a sostegno della sua iniziativa”, aggiunge Amicone, riferendo che “sono arrivate decine e decine di e-mail all’Arta, come da lui richiesto, che hanno espresso la solidarietà richiesta con dichiarazioni offensive e denigranti nei confronti dell?Arta, della professionalità dei tanti tecnici in servizio e nei confronti di chi li rappresenta”. Associazioni che, per il direttore dell’Agenzia fanno “riferimento direttamente o indirettamente al sempre nullafacente Maurizio Acerbo, che per definizione non matura mai” si legge sulla nota diffusa oggi, “ma di questo”, annuncia, “risponderanno nelle sedi opportune”.
“Gli insulti di Amicone per me sono medaglie”, reagisce fiero Acerbo, “Non meriterebbero risposta se non ce lo ritrovassimo da anni alla guida dell’Arta. Il lungo comunicato con cui il direttore generale difende le sanzioni nei confronti di Spatola Mayo e torna a attaccare il sottoscritto conferma la nostra convinzione che un incarico come quello andrebbe affidato a un esperto con competenze specifiche in campo scientifico, sanitario e ambientale e non a un “politico” di lungo corso che gode già del vitalizio.
“E’ incredibile”, rilancia l’ex consigliere regionale, “che rimanga, nell’alternarsi delle giunte regionali, a guidare l’Arta uno che inviava sms a Lavitola per ricordare a Berlusconi che gli aveva promesso incarichi.
WWF e Legambiente hanno ben spiegato con quali criteri ci si dovrebbe muovere per scegliere il direttore generale dell’Arta e il ruolo di questa agenzia. E’ davvero assordante il silenzio di PD e Sel che hanno mantenuto alla guida dell’Arta Amicone e gli consentono anche di perseguitare dipendenti. Non posso che tornare a invocare le dimissioni di Amicone”.