Se i lavoratori, senza stipendio da oltre un anno, possono permettersi di continuare le propria lotta, in nome ed in difesa di logica deontologica, scagliandosi contro tutto e tutti, per la salvaguardia dei pazienti in trattamento presso il suddetto Centro, la Regione non potrebbe concedersi alcuna latitanza.
“Nel rispetto di queste persone – affermano i consiglieri – l’ulteriore latitanza della Giunta regionale, il cui atteggiamento di fronte al grave problema generale dei lavoratori del Gruppo Angelini appare incomprensibile, irresponsabile e disumano non sarebbe in alcun modo tollerabile di fronte ad una situazione paradossale che si va aggravando sempre più. Ancora una volta mostrerebbe che in Abruzzo gli errori, il malaffare, le omissioni e le incapacità della politica possono trovare soluzioni solo dalla meritoria azione della Magistratura”, concludono Saia e Acerbo. Saia ed Acerbo attendono risposte concrete, fatti che intervengano per la salvaguardia della Regione.
Monica Coletti